Lia Briganti
Presso il Day Hospital di Oncoematologia dell’IRST presso l’Ospedale Bufalini di Cesena, fino al 16 Maggio espone il pittore parmense Stefano Rozzi in una mostra dal titolo TerraColore.
La mostra, iniziata il 6 Marzo scorso, è la terza del 2017 della rassegna “Arte e Solidarietà” curata da Lia Briganti. Fotolitografo di professione oltre che pittore, Stefano Rozzi propone una pittura materica, in cui le superfici sono l’occasione per sperimentare le molteplici nuances del colore. Se sono evidenti in alcune opere le influenze dell’Espressionismo Astratto, in particolare di Pollok come dell’Informale, queste citazioni appaiono come omaggi ad una stagione artistica che ha profondamente mutato l’arte contemporanea. La pittura di Rozzi segue infatti un percorso del tutto personale.
La matericità delle opere di Rozzi, é traccia della memoria, sintesi di momenti di vita: le superfici dei suoi dipinti hanno lo spessore di bassorilievi, realizzati con elementi naturali, terre, argille, rametti, pietruzze, raccolte nel corso della vita. Diario ideale di un incontro atavico e puerile insieme con la natura, le superfici delle opere di Rozzi esprimono visioni e stati d’animo del rapporto uomo-natura che prendono vita attraverso le diverse cromie. Alle origini dell’umanità siamo stati raccoglitori, la nostra evoluzione nasce dalla curiosità per il mondo minerale e vegetale, nelle prime fasi della della nostra storia di esseri umani come oggi nell’infanzia o nella passione di un naturalista. Le scelte cromatiche di Rozzi sono legate ad emozioni, stati d’animo, suggestioni visive.
L’impronta dell’artista è evidente nelle concrezioni di colore, plasmate per accogliere le mutevoli luminescenze del giorno. Le opere di Rozzi evocano rocce, scorci boschivi, acque sorgive, nebulose celesti, galassie in formazione.
Nelle sue TerraColore, l’elemento naturale é divenuto pittura.