Fabio Scalpellini

I lavori di Teresa Palombini sono sempre simboli, o metafore che immedi-atata-mente riescono a trasferire un concetto alla parte di noi che è preposta all'elaborazione del pensiero.
Potenti, di colore e soggetto, composizioni mai banali, mai uguali a se stesse, ma allo stesso tempo immediatamente riconducibili alla mano dell'artista.
Quale meccanismo creativo virtuoso innesca il cambiamento nella società che ha esaurito ogni spinta verso il progresso?
Teresa Palombini lo sa.
Etica e coscienza connesse ed indivisibili.
L'arte ha sempre avuto la possibilità, non sempre saputa sfruttare, di poter parlare alla gente in presa diretta e senza invaderne la libertà individuale.
Elaborare la propria convinzione attraverso esperienze e conoscenze, assorbite per il tramite di un esperienza estetico-simbolica.
Trasmettere, trasferire.
Nelle opere di Teresa questo principio etico è sempre presente: il pensiero creativo, la progettazione dell'opera, nasce con una rara capacità di sintesi: avere qualcosa da dire e gli strumenti artistici per poterlo fare al meglio.
Il suo personalissimo filtro estetico, determina un ulteriore potenza nel medium, che trasporta il messaggio concettuale con grande forza, senza però che ne abbia a soffrire la  sintesi artistica finale.
Osservo, che grazie ai media, il potere cerca di far passare il messaggio che libertà ed etica, siano valori da sostituire con un vago sapore di "sicurezza" e "giustizia sociale" non ben definiti e che nei fatti tradiscono la loro stessa denominazione rappresentativa.
Se solo ascoltassimo il nostro sentire più profondo, allenandolo con un esercizio quotidiano di osservazione estetica e filosofica, come sanno fare artisti sensibili e impegnati, certe propagande di sistema resterebbero inascoltate.
Come sa fare Teresa.
L'etica e' stata sostituita/trasmutata dal "comune modo di osservare", che viene guidato in modo sempre più definito dal potere, attraverso i media, ed attraverso il sistema di manipolazione del pensiero, con bombardamenti di omologati culturali, che abbassano la tensione critica e di conseguenza il gusto del riflettere e dell' evolversi.
Le poche sfumature in cui l'ortodossia agli schemi di pensiero dettati dai poteri forti, non è presente, sono malamente trasferiti e spesso le eccellenze del pensiero rimangono isolate.
L'arte contemporanea ha come fine la denuncia di questa mediocrità intellettuale che pervade ogni angolo della nostra società.
Attraverso il lavoro di artisti di talento pensanti come Teresa Palombini, si riesce con metafore artistiche a trasmettere il concetto di diversità come ingrediente irrinunciabile e evolutivo del pensiero contemporaneo.
Mi aspetto molto da questa artista, che ha saputo trovare un suo medium espressivo coniugando talento e intelligenza, senza compromessi. 

Fabio Cappellini Febbraio 2013