Maria Gabriella Ciaffarini

La pittura di Terezina Radovani si propone come un'immersione nel colore, un incendio di vitalità. La sua cifra espressiva è inconfondibile non solo per i temi trattati, per il gesto pittorico o per la proporzione nel disegno, quanto proprio per l'uso personalissimo del colore. Ma andiamo con ordine. Le opere della Radovani catturano l'attenzione del fruitore grazie alla distribuzione armoniosa dei soggetti sulla tela: le figure femminili, i trabocchi, gli elementi naturali si relazionano fra di loro con naturalezza grazie a proporzioni geometriche felici. Gli spazi ed i volumi riescono a narrare eventi, memorie e attese, esprimono stati d'animo delicati e vibranti che penetrano nella sensibilità di chi guarda avvolgendola in modo caldo e sincero. Ed è così che ci si sente: immersi nella narrazione, soggetti sottintesi ma partecipi. D'altra parte, di fronte alle opere della Radovani è impossibile sfoderare uno sguardo asettico in quanto l'Artista si esprime con la forza degli archetipi collettivi: nessuno può sottrarsi alla forza simbolica e fondante del mare, la deità profonda e misteriosa, datrice di vita e di morte, di speranza e di resa. Spesso, nei quadri dell'Artista si avverte la presenza di un silenzio pregnante, fatto di vento, gabbiani e marosi, e la creatura umana partecipa con il suo piccolo respiro al respiro della natura. Le donne di Terezina Radovani sono, a mio avviso, la meditazione sulla bellezza, sono fatte della stessa natura del mare, sono velate d'abiti impalpabili che non devono coprire, mistificare o, peggio, mortificare il corpo bensì accarezzarlo con la magia delle pieghe e delle trasparenze. Le donne ritratte sono eternamente giovani, parlano lo stesso linguaggio delle onde che misteriosamente affascinano con il loro movimento instancabile, ritmico e sensuale, con la spuma effimera e lucente, in un susseguirsi di curve gonfie e carezzevoli, liquidamente simmetriche ai seni e ai fianchi turgidi ed eleganti, in un logico quanto necessario richiamo alla sensualità. Così si esprimono il paesaggio, i fiori, i soggetti femminili, il mare, così il fulgore della luce dichiara l'energia vitale contenuta nella pennellata di Terezina Radovani.

La luce è un altro degli ingredienti fondamentali dell'arte della pittrice: scolpisce gli elementi rappresentati, dà loro volume e profondità, ne descrive il contenuto emozionale pulsante e si declina infine negli arancioni straordinari che, come leit-motiv, si spargono generosi sulle opere, diventano voce familiare da ritrovare ogni volta con rinnovato piacere.

Colore difficile da gestire, l'arancione diventa tra le mani della Radovani lo spirito con cui lei si rapporta con il mondo: l'energia prorompente dell'arancione suggella un atteggiamento di apertura alla vita che tuttavia non appiattisce i sentimenti, non rende tutto scioccamente ottimista, infatti le opere comunicano tutta una tavolozza complessa di emozioni che vanno dall'attesa al ricordo, dalla nostalgia alla gioia, dal piacere della concretezza razionale al perdersi nelle percezioni onirico-simboliche. La formazione scientifica di Terezina Radovani trova il suo trait d'union con l'inconscio creativo nella rappresentazione dei trabocchi, opere di antica, rodata ingegneria tradizionale, che soddisfano il gusto di un'estetica funzionale che è insieme opera meccanica, gioco estetico di forme ed elementi, romantico modello di vita e simbolo di un territorio, dei suoi valori e del suo rapporto con il mare. La pittrice si dice affascinata dalla cultura dei trabocchi, da questo continuo contatto con l'elemento "acqua", instabile e insidioso, corroborato da un solido impianto ingegneristico, tramandato di generazione in generazione senza quasi alterazioni, tanto da diventare il paradigma connotativo di un intero territorio. Pulizia geometrica, simboli, colori generosi e lavorati con caleidoscopiche sovrapposizioni, sfondi vividi, cangianti e significativi che regalano ulteriore preminenza ai soggetti in primo piano, e poi donne, pensose, sensuali, attive, vive, belle di una bellezza primigenia e spontanea, creature sotto il cielo come i gabbiani ed i boschi, le sole però in grado di interpretare il senso delle cose e di narrarlo con voce indimenticabile: questa è l'esperienza vivida che Terezina Radovani incarna nella sua arte.

                       Maria Gabriella Ciaffarini


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