Marta Lock
Parlano di emozioni, di moto interiore, raccontano di stati d'animo, di evoluzione, i dipinti di questa artista siciliana, autodidatta ma che in pochissimi anni è riuscita a farsi notare da pubblico e addetti ai lavori partecipando a numerose mostre collettive su tutto il territorio nazionale che le hanno anche dato la possibilità di essere pubblicata all'interno di molte riviste e pubblicazioni del settore. I suoi quadri sembrano a volte soffi leggeri, altre invece turbamenti che imprime sulla tela a tinte forti e con tocchi decisi, vibranti anche dopo aver terminato di dipingere; passa dal figurativo all'astratto al concettuale in base all'impeto del momento, a ciò che l'istinto le suggerisce proprio ascoltando quell'interiorità profondamente introspettiva che forse sceglie la strada artistica per liberarsi, svelarsi, esprimere ciò che le parole trattengono, ciò che il filtro del linguaggio non permette di far uscire riuscendo a farlo solo attraverso immagini e colori. Opere come Punti di vista manifestano l'apertura della Copani all'ascolto della moltitudine di voci che spesso vengono coperte dal rumore della propria individualità , suggerendo all'osservatore come ciò che è vero per uno può non esserlo, o esserlo solo parzialmente, per un altro, le tinte e la forma viste dagli occhi di un singolo possono essere completamente diversi se osservati da un'altra prospettiva con lo sguardo di un altro singolo; o La Grotta di Tam Load, luogo incantato e meraviglioso che potrebbe rappresentare un rifugio dell'anima, uno scrigno dove riporre i sogni, i desideri e le fragilità , un posto inaccessibile al mondo esterno ma in cui far entrare solo chi dimostrerà di meritare di farne parte; o ancora il dipinto Aspettative, in cui emerge il timore di credere e poi rimanere delusi, come i Piumini di Scheuchzer che con un solo soffio di vento possono essere spazzati via ed essere trasportati lontani, simbolo di qualcosa di delicato da trattare con estrema cura perchè altrimenti si può disfare e non tornare mai più. Lavora molto dunque sulle sensazioni più profonde la sensibile Tina Copani, facendole divenire massima espressione dei sui dipinti in cui i titoli sono fondamentali tanto quanto le immagini, in cui i colori sono descrittivi tanto quanto lo spazio che riempiono, in cui tutto è vero tanto quanto lo è il contrario di tutto, simbolo di un relativismo dettato dall'apertura e dall'accettazione di ciò che è diverso, proprio perchè sfaccettato, a seconda dello sguardo che lo osserva.