Milena Rizzi
Scevra da intenzionali intellettualismi, l’arte figurativa di Tiziana Russo riesce ad essere un’arte istintiva, che offre allo spettatore la sensazione del gesto immediato, emozionale, e al contempo ad evocare l’ispirazione ad alcune correnti artistiche del secondo dopoguerra, come l’arte informale, la pop art e l’espressionismo astratto. Nella matericità e nel colore puro si traducono le emozioni dell’artista, che riversa sulla tela la rappresentazione di elementi naturali (il fuoco, gli abissi, il vortice) come espressione di un sentire passionale, oppure si affaccia ad una dimensione trascendente con le 'visioni' dell’universo, del cosmo, dell’infinito. Il quadro dunque non è più esclusivamente luogo di rappresentazione ma spazio vitale dove concentrare gli stimoli e le suggestioni derivanti dalla realtà esterna tramutandoli in 'simboli', costruiti, oltre che con il colore, con i materiali più svariati.
Un aspetto originale e fondamentale nell’opera di Tiziana Russo, oltre a quello della gestualità istintiva, è la volontà di ricerca di una sorta di sinestesia, proposta attraverso l’utilizzo di polveri e sali profumati, caramelle, materiali pregiati come la seta, la pelle, i cristalli swarovski, che danno luogo ad una corrispondenza di sensazioni visive, olfattive e tattili, oltrepassando la bi e tridimensionalità della tela. Lo spettatore si trova a condividere le sensazioni dell’artista in uno 'spazio emozionale' fatto sia di rappresentazioni astratte che di immagini che sono omaggi alla pop art, a Andy Warhol, a Mimmo Rotella (i collage di Marilyn), o rielaborazioni di icone del nostro tempo.