Domenico Natale su catalogo personale Castel dell'Ovo Napoli

Opere come aforismi sull’esserci Presentando il lavoro artistico di Tommaso Arcella per la mostra casoriana del 2007, ebbi modo di segnalare come esso fosse caratterizzato maggiormente dalla intenzionalità poetica che ispira l’insieme della sua produzione piuttosto che da coerenze stilistiche nella elaborazione delle singole opere; una intenzionalità poetica forte e intimamente motivata, che permetteva di proiettare la soggettività dell’immaginario simbolico dell’Autore sul piano più oggettivo della condizione umana, della quale le opere divenivano documento , così come diventano documento della condizione esistenziale le pagine di un diario nelle quali le esigenze connotative prevalgono sulle ragioni denotative della coerenza stilistica. In occasione di questa nuova mostra, mi sembra che l’Autore prosegua il suo percorso creativo con chiarezza di intendi e ricchezza di mezzi espressivi nell’intento di testimoniare in prima persona e con personalissimi punti di vista il fastidio e l’avversità alla pochezza umana e sociale del nostro tempo così come la speranza di una possibile redenzione attraverso la consapevolezza del proprio impegno. Le ragioni dell’arte e quelle dell’etica si sono spesso incontrate nel corso della storia dell’Occidente divenendone un tòpos della sua cultura e sfociando spesso in forme di impegno politico e sociale che coinvolge lo stesso artista: Tommaso Arcella, stando alla “Prefazione“ autografa a questa nuova mostra, sembra voler ancora una volta riproporne le ragioni, e ancora una volta in nome della bellezza; una scommessa rischiosa e spesso perdente sul piano della storia, ma l’unica possibile sul piano del destino dell’uomo e della sua dignità. Da queste considerazioni mi sembra nascono le nuove opere, nelle quali gli oltraggi all’infanzia ed alla femminilità, la rapina della vita umana nel nome del guadagno nelle tante morti bianche della nostra quotidianità, l’arroganza vigliacca della forza delle armi, lo spreco dei beni di tutti , vengono denunciati nella forma di immagini simboliche che ne decantano il pathos tragico quanto effimero proprio dei mezzi di comunicazione di massa ai quali purtroppo siamo assuefatti, e ne acuiscono, invece, il significato emblematico, oggettivo e atemporale, al quale ciascuno è costretto a dare risposta. Come ogni emblema, anche questi sono accompagnati da un motto, ma in forma quasi di personale aforisma (La lotta delle donne nel mondo è poco conosciuta come le guerre dimenticate in Africa) che ricollocano queste opere tra le pagine del personale diario, sintesi di soggettività ed oggettività, che Tommaso compone e sottopone alla nostra attenzione, preoccupato di interessare il nostro giudizio morale prima di quello estetico. Prof. Domenico Natale