Gianni Ianuale

CRITICA ALL'ARTISTA " TOMMASO MAURIZIO SANTORO " Uno specchio che sostiene la vita rileva la chiave pittorica del Santoro, un manifestare le proprie emozioni a ventaglio, dove il dimensionale e il trascendentale coniugano a meraviglia il Creato e l'universo insieme. Le sue opere, viaggiano in cieli nuovi e con premesse colorate, dove l'iridescente valore non si scompone in una serie di comunicazioni sempre nuove e con riflessioni luminose, pacate, ricche di pathos e d'humus come se la pittura Santoroiana fosse un antidoto destinato a neutralizzare ogni tipo di handicaps, quindi nel Santoro troviamo un'arte pedagogica, come ricettario a combattere tutte quelle attività nocive all'uomo. Un cencerto tra l'arcano e profano trova spazio e forma per un viaggio nell'amore, dove gli elementi dominanti sono la luminosità, la musicalità e il linguaggio, quest'ultimo, archetipo di una filologia semantica, ricca di un lirismo che si abbandona al cielo per vivere notti di luna e colori infiniti. Il Santoro si rivela univocamente nell'epoca contemporanea, un poeta dell'espressionismo più autentico, realista consapevole che l'anima, lo spirito e il corpo hanno sempre più bisogno di ritrovarsi davanti a uno specchio per misurarsi con i tempi e con l'uomo, animale consapevole di vivere più confronti in un contesto melodico-consumistico, dove natura e creatività la fanno da padroni in questa società sempre più giungla di belve umane. Gianni Ianuale - critico d'arte -