Dino del Vecchio
Valentina Rimauro
(? Realtà Parallele?)
Dino del vecchio
Nelle interpretazioni stilistiche di Valentina Rimauro assume senso il
?ritorno alla pittura? e, con tale specifico medium, l?esigenza di tornare a
dipingere, con le armi del mestiere, davanti alle tele, con colori e pennelli.
Sulla base di questo sentire e specificatamente intorno al ?fare? in puro stile
pittorico l?artista, con intensità espressiva e partecipazione emotiva,
esibisce col proprio lavoro creativo una nobile ambigua forma-figura e in
essa verrà accertato un elevato senso poetico.
Dalle prime opere astratte prende vita e vigore la figura; e, così ricomposta
nella silenziosa iconicità e nella contingenza della rielaborazione creativa,
tarata appunto sulla necessità di ritornare alla ?bella pittura? e alla ?bella
forma?, (operazione riuscita negli anni Ottanta), verrà evidenziata nel
colore l?anatomia simboleggiante di un corpo ?femminile?. Dunque dal
gesto pittorico informe apprezzato nelle precedenti opere, trova sintesi
l?esito costitutivo di un lavoro formale; quindi, in un rapporto evidente di
libertà e riscatto, non possiamo che condividere l?interessante e credibile
definizione di una sua opera: (?Il disagio della donna artista, nel mondo
dei potenti?). E così, per Lei, l?arte è rispecchiamento della realtà e, con
enfasi gestuale, traccia ampie ed espanse forme per proporle in un
passaggio irreale, tra iconismo e aniconismo, apprestate alla tecnica
tradizionale.
Alla base del rapporto di Valentina Rimauro con la pittura prevale una
costante riflessione sul nuovo che avanza e alla sua posizione anagrafica e
generazionale non compete l?euforia post-moderna che allora vide nascere
l??Anacronismo? e il ?Nuovo Manierismo?. Si può dunque immaginare che
la giovane artista, nel corso della sua duplice esperienza, coltivi nel suo
linguaggio, fedele alla pittura, assunta come unità di base, l?emotività
soggettiva le cui conclusioni stilistiche mostrano una notevole differenza
da certe facili adesioni.
Embrionali e ambigue figure, negate alla riconoscibilità, come fantasmi
amorfi in un gioco di rifrazioni luminose, viraggi e sfumati cromatismi,
innalzano lo spirito di un ricerca che pare risiedere nel grembo ancora caldo
della ?Transavanguardia?, allo stesso modo, nel dissolversi sull?orlo di una
semiastrazione lirica, quelle sue amorfe e antirealiste immagini così
collocate al provvisorio isolamento metafisico, rispetto ad altre nostre
possibili percezioni, inglobano i sentimenti e l?animo dell?autrice che
intende raccontare con i suoi quadri una qualche segreta meditativa
simpatetica intimità. Ciò viene meglio descritto e declinato nel significato
semantico che si riverbera nel titolo di un?altra sua opera: ?Prigioniera
della passione?. Nel passaggio dal giorno alla notte in un altro dipinto
?Bacio d?artista in sogno?, una sensuale figura sospesa tra realtà e
immaginazione innalza un ironico e metaforico richiamo ad un ?altro? più
celebrato simbolico ?Bacio? della storia dell?arte. Le passioni e le tensioni
che l?artista stessa sembra rivivere in quell?atto sensuale illusorio e onirico
e nel riflesso intimo, segnano una distintiva distanza da coloro (co-autori)
che utilizzano il computer e internet.
Rimauro, sfuggendo a tale misura rielaborativa delle immagini trovate in
rete, rispetto a tali transitorie sperimentazioni manifesta e contrappone il
suo modo immaginario, rivalutando l?alchimia dei colori, il peso e la
fisicità della materia. Con forte padronanza della tecnica e nei flussi del
pennello, si ravvisa la matrice gestuale e, per la rinnovata azione stilisticopittorico-
manuale, sottilmente in stretto rapporto col pensiero estetico
contemporaneo, l?artista conserva il pieno diritto a rappresentare la
cosiddetta ?Giovane Pittura Italiana?. Dunque nel passaggio stilistico, con
le prime astrazioni gestuali e successivi esodi formali, si estrinseca un
?citazionismo? astratto-iconico per giungere a rappresentare, quale forma
della pittura, una sorta di simbolica anatomia femminile in un rapporto
intersoggettivo con l?autrice, il suo stesso corpo e la sua femminilità.
Insistendo sulle caratteristiche del suo lavoro che appare più meditativo,
non sfugge l?immediatezza del gesto che, in questo caso, si manifesta con
l?esaltazione e la costruttività del colore. Così in tale processo strutturato in
una superficie astratta e disposto nella materia pittorica, metamorfizza un
generato organismo dal corpo indistinto e con esso Valentina Rimauro pare
stabilire ideali legami.