DOTT. NINO TRICARICO

Immagini sull’orlo dell’astrazione

Fuori dell’angusto studio della giovanissima artista Valeria Ferrari, nella distesa pianeggiante dell’entroterra di Torre a Mare, dove è ancora viva la presenza della Dea Pelosa di Scizzo, il rumore del silenzio è rotto da una striscia azzurra di mare in lontananza. È la stessa via privilegiata dagli antichi Dei, che segnarono le rotte del Mediterraneo con capolavori d’arte egizia e greca, le cui poetiche sono tra realtà e assoluta purezza della forma.

Di ritorno a casa, lontano dal mare, nei pressi del Gastaldo di Acerenza, mi chiedevo cosa avessero in comune le opere di Valeria e il luogo dove, ancora oggi, si cerca il Santo Graal.

É l’improntitudine della giovinezza dell’artista alla sua prima mostra personale o il coraggio di Parsifal?

Parsifal è l'eroe folle che grida al mondo la verità. E' anche simbolo della purezza, raggiunta eliminando da sé le infinite scorie della vita vissuta.

Nella modernità, il mito dell'eroe puro e folle che svela l'idiozia e corrode l'umanità; che smaschera il "limite" delle coscienze legate solo alla materialità delle cose, fa parte del lavoro artistico, qualunque sia il linguaggio utilizzato, che non è solo estetica ma anche consapevolezza del gioco, denuncia, giudizio morale e tante altre cose ancora.

Valeria Ferrari costruisce le immagini sull’orlo dell’astrazione, stende sulla tela immagini primordiali di forme vagamente reali, di colore nero catrame, dense e pastose, e successivamente illumina il quadro di una luce che è immaginativa e di natura sensibile, che ricordano i cieli sul mare pugliese nelle ore del tramonto e dell’alba. Una luce che diventa categoria del sentimento in contraddizione dello spazio come categoria dell’esperienza. I campi arsi delle stoppie, ciclo che segna già la capacità di fare del paesaggio la storia della contemporaneità, sono una rivisitazione di certa pittura vangoghiana tra la malinconia non celata e il grido di dolore per non saper proteggere il "giardino delle meraviglie".

Un invito, per chi guarda, a custodire, proteggere, amare la bellezza della natura e la gioia di essere ancora in questo mondo, per essere quando è possibile felice.

Nino Tricarico

Potenza 2016