Andrea da Montefeltro - scultore
Proiezione del proprio stato d’animo, nel quale ritroviamo un vero idillio.
Nei paesaggi vi è spesso la presenza di un tratturo che indirizza verso un cammino già percorso dall’artista, il quale proprio per la natura conosciuta e protettiva la rende una certezza di felicità. Un strada nella quale si ritroverà con compagni di cammino verso una destinazione.
Sono segnali di una pittura che nasce come impeto di spregio verso la quotidianità fatta illusoria e priva del tempo migliore che a noi non torna, segnali di una fuga da qualcosa che non traspare mai.
Questa pittura si fa uso delle grazie di una leggerezza del colore e di trasparenze luminose, dove la densità del colore spande e sembra intrecciarsi con stati d’animo di una primavera fresca ricca di colori e forme e mai violenta o sferzante.
Opere che trasmettono la serenità della campagna e la maternità della natura che non fa male o ferisce e presenta spinte benigne; rappresentano il bello di vivere. Visione esattamente contrapposta ad un Montale che parla dicendo “ ho incontrato il male di vivere” riferita ad una natura che non è rassicurante.
Opere che avranno un crescendo con l’augurio di un indirizzamento verso un’armonia profonda che gestisce in modo inconoscibile e che emerge provocando mutamenti solo negli enti sensibili.