CARLA COLOMBO
Guardare le opere di Vincenzo Petracca è come aprire una finestra e ritrovarsi in spazi aperti, dove si ha la sensazione di respirare "aria" ... di quella pulita, di quella fresca del mattino che ti regala attini di "respiro". Nelle sue opere infatti si percepisce da subito il grande amore per la natura e in particola re la Sua natura, della Sua terra, con il suo mare e il suo Gran Sass che lui rappresentasu tele channo il sapore appunto di giornate all'aperto, di passeggiate lungo la spiagga, e lo fa attraverso una tecnica lineare francamente autodidatta, nella quale si assapora il tanto amore e la sensibilità verso l'Arte in genere. E se Vincenzo dipinge soprattutto la Natura, non può certamente esimersi dal dipingere il soggetto più caro e rappresentato da tanti artisti e cioè il mare, il Suo mare d'Abruzzo. Vincenzo lo fa concentrando la Sua attenzione alla cromia, che senza dubbio non è studiata ma diventa spontanea nei colori freddi per mari cupi e tempestosi, oppure caldi e avvolgenti per mari sereni e rilassanti. In alcune tele è palpabile una certa serenità e pacatezza, mentre in altre l'animo manifesta inquietudine o disagio. Ecco che allora prevalgono infatti i toni freddi( i grigi nelle varie tonalità) in una miscellanea che increspa il mare e lo fa diventare agitato con onde appena accennate, ma che manifestano la tempesta imminente. Vincenzo Petracca esprime con la sua pittura uno stato d'animo comune a tutti noi durante il quotidiano. Lo si vede nelle campagne dorate dove il frumento diventa oro per gli occhi e ricco per la raccolta e le campagne ai piedi del suo monte sono avvolgenti , come nei canneti che lasciano intravedere il mare, custode esso di segreti e di sogni ... sogni di speranza e fiducia nel futuro, espressione questa di un certo ottimismo di vita. Trovo che la sua espressione pittorica sia molto spontanea e lasciata all'improvvisazione. E' povera di orpelli che renderebbe il tutto"barocco" e pesante e la pennellata nervosa veloce e sicura diventa evocativa di un passato o di un futuro o semplicemente dell'attimo presnte. Siamo quindi sicuramente di fronte a una pittura che si colloca nella più pura e reale corrente dell'Impressionismo, che è alla base della pittura contemporanea.