alle porte dell'inferno
Descrizione
Non è forse vero che più cerchi di nascondere le ore tese, più esse si fanno urlanti e dissolute?
Trattenermi non servirà a sfuggire all’incontro, presto o tardi dovrai accettar la mia esistenza, mai più potrai negare l’evidenza di quel che giace dentro di te. Buio ed oscurità sono le dimore in cui abito, non conosco vergogna né stupore poiché è a me che vengono rivelati i peccati messi a tacere. La torcia nella mano sinistra illumina la palude inesplorata, il luogo dove anima ancor nasconde il grande potenziale.
Il glifo sulla destra è la porta che dovrai varcare, con grande fervore, al di là della quale si trova il mistero della dissoluzione. Se con elegante curiosità sceglierai di addentrarti nell’ignoto, il tesoro dell’unità si farà tuo : non può esistere luce senza ombra. Io sono il custode dei segreti silenziati, la provocazione alle morali cristallizzate.
Sono l’androgino che regge la materia nella quale il corpo si manifesta. Catene del vizio e prigionia dell’essenza sono le armi che utilizzo quando di fronte alla via giochi a fare il cieco. Attraverso me si rivelano gli antichi istinti della passione, il selvaggio scalpitare della natura nella sua forma primordiale. Disobbedienza e ribellione infastidiscono il fluire dell’ordine prefissato, ma come in principio, Caos partorisce la tela della nuova coscienza e il mio compito è quello di mostrarti il sonno dell’illusione.
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