Aphiemi e Hilaskomai (contrasto interiore tra, l’atto del perdono come dono fatto a altri e regalo offerto a noi stessi)
Descrizione
Il contrasto interiore dell’uomo verso il perdono visto come dono fatto a altri e principalmente come regalo offerto a noi stessi.
La ragnatela, rappresentazione di una costruzione quotidiana che avvicina l’uomo a Dio, la catena emblema di unione e forza nei rapporti interpersonali, simbolo di libertà e schiavitù, liberazione da un momento straziante, essa con la lacerazione libera uccelli che volano alla ricerca delle gioie della vita e di un amore autentico, e ancora, la corona di spine conferma che Gesù ci ha liberati dalla maledizione del peccato, del quale la spina costituisce il simbolo.
I visi domestici, della donna e del bimbo, vanno osservati come ‘icona’ che manifesta persone prese come modello da seguire e associata a immagini di personaggi conosciuti che fondano uno stile di vita.
Le verdi chiome e i contorti rami, a fatica si elevano e si presentano liberi nel cielo, fanno corona al ‘Bimbo Gesù’, non concepito come tutti gli altri uomini, bensì una figura ospite di passaggio nell’umanità e oggi, ne leggiamo ancora i segni della sua presenza; invitano l’osservatore a innalzare lo sguardo verso l’alto e a liberarsi dai contrasti che lo incatenano.
Al di là dei simboli, è fondamentale il significato che si infonde ad essi in quanto la descrizione reale e il suo significato ovvio può variare di contesto in contesto.
L’Opera “Aphiemi e Hilaskomai” dell’Artista Gerbino, guida il fruitore a una riflessione profonda e lo conduce verso eventi di salvezza.
Poeta e Pittore Salvatore Gerbino
Opera di grande pregio, colma di sensazioni capaci di descrivere l’essenza più profonda dell’anima.
SANDRO SERRADIFALCO,
editore, critico, saggista, responsabile editoriale di ART NOW - Palermo
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