Descrizione

Le opere richiamano le Vanitas o nature morte con scopi moralizzanti in voga nel 1600, che alludevano, attraverso la rappresentazione simbolica di oggetti inanimati (fiori, frutta, verdura, teschi, orologi e strumenti musicali), alla precarietà della vita umana. Nel 1600 erano guerre, carestie e pestilenze ad angosciare il popolo europeo, oggi l’umanità, oltre a vivere con la minaccia costante di armi nucleari sempre più potenti, deve confrontarsi quotidianamente con la pandemia da coronavirus. Il virus Covid-19 in pochi mesi ha causato migliaia di morti e messo in crisi l’equilibrio economico, sanitario, sociale e politico di quasi tutte le Nazioni colpite. Le conseguenze della pandemia sono drammatiche e non sono ancora finite; le mie opere rappresentano un monito per ciò che potrebbe accadere nel caso si perdesse il controllo dell’epidemia così come quello delle armi di distruzione di massa. Anche nelle mie raffigurazioni ci sono i caratteristici soggetti delle vanitas secentesche, ma i colori e la natura corporea dei soggetti sono ridotti al minimo ovvero a una monotona ombra scura: il linguaggio stilistico è quello della bomba atomica.