Castellaccio di Monreale ( XII Secolo)
Descrizione
04/04/2010 - Donazione al Museo Civico Giuseppe Sciortino di Monreale ( Palermo ) Olio su tela in basso rilievo 90x30x6 IL CASTELLO DI MONREALE Fu costruito da Guglielmo II di Altavilla nel XII secolo a guisa di fortezza e controllo sui passaggi delle popolazioni ribelli saracene dell’entroterra siculo. All’interno conteneva una cappella di cui ancora restano le tre absidi ad una navata centrale ed era gestito dai monaci benedettini.Il castello si vede nominato per la prima volta nel 1309 in un documento nel quale è detto che la fortezza, cessando la concessione alla repubblica di Pisa, risulta concessa da Giacomo II d’Aragona a Mariano ed Andreotto de Bas di Arborea. Nel 1324 si ha la prima attestazione dell’uso di Monreale quale residenza regale , come ci ricorda il documento relativo al soggiorno di Teresa d’Enteca, moglie dell’Infante Alfonzo d’Aragona, nel castello dopo la fuga da Villa di Chiesa. Numerosi documenti confermano la funzione residenziale del castello, non solo militare. Nel corso del XIV secolo, nella guerra contro i catalano – aragonesi, i Giudici di Alborea lo utilizzarono per ammassare scorte alimentari, come prigione,infine quale riparo delle truppe arboresi sconfitte durante la battaglia di Sanluri. Il Castellaccio prosegui’ nella sua funzione di “ poderosa sentinella” tanto è vero che venne abitato dal re Martino I ne 1393 che si sentiva inattaccabile all’interno di quelle poderose mura. Poco dopo iniziò il degrado con il definitivo abbandono avvenuto nel 1898 quando l’architetto l’architetto Giuseppe Patricolo che tanta parte ebbe nel riportare alla luce moltissimi monumenti siciliani, si dedicò al restauro del castellaccio nelle sue parti meno danneggiate ed arrestando contemporaneamente la fine rapida di quel luogo ricco di storia e di cultura. Il Castellaccio di Monreale a pianta quadrilatera irregolare con sette torri sporgenti all’esterno e con delle mura alte 10 m si erge maestoso alla sommità del monte Caputo ( appartenente al comune di Sardara ) ad un rilievo di 387 m sul livello del mare. Adesso è gestito dal Club Alpino Siciliano dove provvede alla manutenzione. Acrilico su bassorilievo sulla tela il materiale adoperato è un impasto formato di polvere di marmo misto con resine.0 commenti
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