Fanciullo con disegno
Descrizione
"Giovan Francesco Caroto aveva un debole per dipingere volti che, oggi, appaiono vagamente inquietanti. Il quadro raffigura un ragazzo nell'atteggiamento di mostrare un disegno che, pur nella sua estrema schematicità, potrebbe essere un autoritratto. Questo è uno dei primi e rari esempi di immagine di un bambino che agisce come fanno i bambini nella realtà. Il ritratto è un documento grafico importante per lo studio della vita e dei costumi di un'epoca. Come si può vedere dall'osservazione attenta dello scarabocchio, c'è poca differenza tra questo schizzo dipinto da un bambino nel XVI secolo e il disegno che potrebbe fare oggi un bambino della stessa età. Il pediatra britannico Harry Angelman, visitando il Museo di Castelvecchio, si trovò di fronte alla tela di Giovan Francesco Caroto, riscontrando nel ritratto del fanciullo varie somiglianze con alcuni ragazzi che ridevano moltissimo ed avevano movimenti a scatti degli arti e del tronco. Decise dunque a descrivere in letteratura medica i propri studi compiuti su tre ragazzi con il saggio "Puppet Children" (letteralmente “ragazzi burattino”), pubblicato nel 1965. Solo dopo molti anni di ricerche si scoprì che nel mondo esistevano parecchi di questi pazienti, affetti da quella che venne da allora chiamata sindrome di Angelman."
Una strana sensazione di inquietudine e tenerezza al tempo stesso.
La pittura prosegue ai lati della tela, in modo da rendere facoltativa la cornice.
(Federica)
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