Ecce Homo
Descrizione
L’opera è una rielaborazione grafico-pittorica tratta dal film “Gesù di Nazareth” di Zeffirelli. Si tratta della scena in cui Pilato mostra ai Giudei il volto coronato di spine del Redentore e Lo indica con l’espressione: “Ecce Homo”. La scelta cromatica di colori caldi evidenzia la partecipazione emotiva all’evento che sta per compiersi: la luce che irradia dal volto del Cristo sollecita gli astanti alla comprensione del mistero della Croce, mistero di dolore e di morte, ma al tempo stesso causa di salvezza per l’umanità peccatrice. Lo scarlatto della veste richiama alla mente il sacrificio cruento di un Re che sceglie di offrire la propria vita in riscatto di quella dell’intero genere umano (che potrà, però, singolarmente, restare libero di rifiutare il Suo dono d’Amore, attraverso il Tempo). Come si pone lo spettatore di fronte all’Uomo dei dolori di cui parlano secoli prima i profeti? E’ scandalizzato o mostra compassione? Lo sguardo del Cristo si pone verso l’alto, come se affidasse al Cielo la sua supplice preghiera per la salvezza del mondo e si estraniasse dalla cattiveria e dalla ferocia dei propri persecutori, rivelando la Sua regalità nel porsi al di sopra delle miserie umane e dell’iniqua sentenza che Gli verrà riservata. Il Suo abbassamento, annichilimento, in realtà è una risalita, un procedere verso l’Alto, un tendere verso la meta che Lo attende dopo il Suo martirio, l’alba della rinascita verso la vita nuova.
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