L'urlo di Enrico Toti: "NUN MORO IO!"
Descrizione
L'urlo di Enrico Toti: "NUN MORO IO!"
Dipinto dal pittore divisionista Giovanni Segantini.
Enrico Toti (Roma, 20 agosto 1882 - Monfalcone, 6 agosto 1916), prima di essere un eroe popolare, era un personaggio popolare che si distingueva per la sua grande vitalità ed entusiasmo con cui affrontava le sfide che via via si proponeva, infatti, malgrado l’amputazione della gamba sinistra (persa a 26 anni per un incidente di lavoro in ferrovia), girò il mondo su di una bicicletta da lui opportunamente modificata per essere utilizzata solo con la gamba destra. Durante la Prima guerra mondiale fece di tutto per arruolarsi tra i bersaglieri ciclisti e alla fine ci riuscì, quindi fu aggregato al 3° battaglione e portato in prima linea a combattere. Il 6 agosto 1916, durante un'azione congiunta fanteria-bersaglieri per la conquista di quota 85 a est di Monfalcone, Toti si lancia all'attacco di una trincea nemica tirando bombe, ma viene colpito da diversi proiettili, a quel punto trova la forza di scagliare la stampella in direzione della postazione austroungarica e di gridare in romanesco: “Nun moro io”. Fu decorato post mortem della Medaglia d’oro al Valore Militare con "motu proprio" dal re Vittorio Emanuele III. La Domenica del Corriere gli dedicò l’illustrazione della copertina che lo consacrò a eroe popolare e simbolo patriottico della Grande Guerra.
Per quanto più volte abbia descritto minuziosamente il cappello/elmetto da bersagliere con le piume l'AI non è mai stata capace di riprodurlo, anche minimamente, certamente una lacuna dell'algoritmo.
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