"Fiori in Preghiera ... verso il cielo" - rif. LG-169-CL/OT50X70-O/2023
di Luca G
Descrizione
Recensione di Francesca Misasi – Poetessa pluripremiata e critica d’Arte
Mai come in questo dipinto si trova tutto ciò che l’artista vuole rappresentare della realtà ma che non sempre è visibile agli occhi di chi osserva. La mano di Luca Gualandris ha saputo cogliere, nella sua opera, con poche salienti immagini, l’espressione più pura dell’arte quando fare arte vuol dire riuscire a coinvolgere emotivamente il fruitore dell’opera affinché lo stesso, ne colga il senso interpretando il messaggio che l’autore vuole trasmettere.
Se “ L’Arte non è uno specchio su cui riflettere il mondo ma un martello con cui scolpirlo” (cit. Bertolt Brecht), il nostro artista ha raggiunto pienamente lo scopo. Una smagliante campitura, stesa con colori puliti, staccati ed uniformi, ci proietta in uno scenario raffigurativo semplice ma che acclara la storia, il vissuto, le tradizioni di una gente che ha fatto della semplicità il suo stile di vita!
Il dipinto, nato sicuramente da un’emozione interiore intensa, riesce a trasformare la realtà in sentimento, in atto d’amore verso un popolo incontaminato, legato ancora alla saggezza dei padri.
I colori, stesi con tocchi vivaci e vibranti, riflettono le intonazioni di una terra calda, empatica, cristallizzata nella bellezza figurativa dei paesaggi. Colori pregnanti, vividi per qualità e quantità, dalla temperatura cromatica calda e dall’intenso grado di luminosità dei contrasti, il tutto in stretto rapporto col senso di appartenenza che lega l’uomo alla natura e viceversa. Se l’armonia corale e suggestiva d’insieme cattura d’emblée l’occhio, la lettura approfondita del dipinto rivela uno scenario simbolico-significativo che si svela nella caratterizzazione dei personaggi, nell’espressività intensa e vibrante dello sguardo delle due figure dove si legge tutta l’accettazione, la rassegnazione e la religiosità di un popolo legato ai costumi ed alle tradizioni che si tramandano da generazioni.
Nei loro occhi si può cogliere tutto l’amore e lo stupore per la natura, la meraviglia ed il rispetto dei luoghi e della propria Terra nonché un forte legame affettivo e di sangue tra le due figure. Una comunione di anime e di luoghi che vivono in perfetta sintonia. Notevole la purezza dei colori nei vestiti del bambino e della ragazza, vestiti calibrati e cesellati addosso con dovizia di particolari. In essi ritroviamo quel richiamo onirico di appartenenza, frutto di tradizioni, di uso e di costumi, nonché la sintonia con l’iridescenza del paesaggio che l’autore sottolinea con l’uso di cromie intrise nei colori del cielo e della terra e della fede in essi. La figura del lama, ritratto nella sua efficace prestanza, rappresenta bene il legame tra uomo e animale sottolineato con l’ abbraccio tenero e carezzevole della ragazza. In secondo piano splende la bellezza possente e affascinante delle montagne e lo scintillio azzurro, sfumato, di un piccolo lago, uno scenario euritmico, irenico, che richiama pace e una profonda spiritualità. Un dipinto unico, rappresentativo che si avvicina molto alla filosofia artistica dei naturalisti per l’amore sconfinato verso la natura ma che richiama la pittura realista in quanto la rappresentazione passa attraverso il modo di vedere, il pensiero e l’anima dell’artista.
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