Generale pagliaccio (N°144)

di Fabio Pasquali

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Descrizione

Il quadro “Generale pagliaccio” parla di Roberto Vannacci e delle 500000 preferenze che ha preso alle votazioni europee, facendo questa opera c’era la tentazione di farlo a testa in giù in quanto, da quando è diventato personaggio pubblico, ha fatto uscite “particolari” sul fascismo; ma con Vannacci ho la sensazione che un po’ lo è e un po’ lo fa, giusto per attirare attenzione. Il fatto preoccupante è che lo 0,85% degli Italiani pensa veramente quello che ha detto il generale ed cosa più grave, non solo loro, questi soggetti, lui e persone di altre parti politiche si stanno sempre più sentendo legittimati a dirlo con un vanto di orgoglio; quando dovrebbero restare in silenzio in un angolo. Ormai da anni sembra che si stia confondendo la libertà di parola, che è sacrosanta in una democrazia, con il diritto a dire tutte le stronzate che passano per la testa, o dal culo (punti di vista); poiché alcune argomenti non possono essere supportati solo dalle nostre opinioni, ma anche da fatti dimostrabili e comprovati. Qui di seguito metterò delle uscite fatte da Vannacci.

1- «Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione! La normalità è l’eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame della lobby gay internazionale che ha vietato termini che fino a pochi anni fa erano nei nostri dizionari: pederasta, invertito, frocio, ricchione, buliccio, femminiello, bardassa, checca, omofilo, uranista, culattone che sono ormai termini da tribunale».

2- «Vogliono destrutturare la società, perché una società destrutturata è più facile da guidare. Vogliono sfasciare la famiglia, anche perché i singoli individui consumano di più…». Ma vogliono chi? «I gruppi di potere. Le lobby. I gruppi di pressione sui vari temi, dai gay all’ideologia green. Ma se abbattiamo le statue di Cristoforo Colombo, se ci vergogniamo delle nostre radici, dei nostri eroi, della nostra identità, addirittura del nostro progresso demonizzato come inquinante, saremo spazzati via. L’Occidente sarà sopraffatto. Perché il resto del mondo, la Russia, la Cina, il mondo arabo, va nella direzione opposta».

3- «Mussolini è uno statista come lo sono stati anche Cavour, Stalin e tutti gli uomini che hanno occupato posizioni di Stato: è la prima definizione di ‘statista’ sul dizionario»

4- «Il fascismo è finito tanti anni fa. È come se io dicessi di qualcuno che è antinapoleonico: roba da ridere».

5- «Questo è il mio secondo comizio. Siete tantissimi, è come avere davanti a se una legione, la Decima legione.»

6- «Che piaccia o no, non nasciamo uguali su questa terra e quindi chi arriva in Italia dovrebbe ringraziare immensamente per la compassione e la generosità. Paola Egonu è italiana di cittadinanza, ma è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità».

7- «Per quanto esecrabile, l’odio è un sentimento, un’emozione che non può essere represso in un’aula di tribunale. Se questa è l’era dei diritti allora, come lo fece Oriana Fallaci, rivendico a gran voce anche il diritto all’odio e al disprezzo e a poterli manifestare liberamente nei toni e nelle maniere dovute».

8- «Credo che delle classi con ‘caratteristiche separate’ aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare. Non è discriminatorio. Per gli studenti con delle problematiche mi affido agli specialisti. Non sono specializzato in disabilità. Un disabile, però, non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei cento metri. Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico. La stessa cosa vale per la scuola. Chi ha un grave ritardo di apprendimento si sente più o meno discriminato in una classe dove tutti capiscono al volo? Non sono esperto di disabilità, ma sono convinto che la scuola debba essere dura e selettiva, perché così sarà poi la vita. O almeno, così è stata la mia vita.»

9- Sull’aborto: «Credo che sia un’infelice necessità alla quale le donne sono costrette a ricorrere. Non credo che sia un diritto. Sono contrario. Si devono trovare tutte le soluzioni alternative che possano spingere e convincere la donna a non abortire. Fermo restando che la scelta resta in mano alla donna. I Pro vita nei consultori? Favorevole, certo. Va offerta qualunque alternativa all’aborto.»

10- «le persone coi capelli rossi non sono normali” perché se “comparati a tutta la popolazione italiana, non rientrano nella normalità».

Da come si può capire, Roberto Vannacci, è l’ennesimo personaggio naturale o meno che sia pieno di giudizi e pregiudizi che non si possono più tollerare in una società civile che va avanti cercando di evolvere nella direzione più giusta possibile. 

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