Griglia Mondrian e sotto-griglie Capone
di Rino Capone
Descrizione
Commento del critico e storico d'Arte Gioia Cativa (in LA MIA PITTURA di Rino Capone e Gioia Cativa, Ilmiolibro-Editoriale L'Espresso, 2016)
In “Griglia Mondrian e sottogriglie Capone” l'artista esplicita ulteriormente, fin dal titolo, il suo rapporto con lo standard di Mondrian, costruendo le sue oblique geometrie attorno alla griglia del Maestro. Non c'è intrusione, ma accostamento. Non c’è sottrazione, ma aggiunta. E non c’è nemmeno mescolamento: l’opera è concepita come una combinazione che non alteri le strutture “parallele” e mantenga la purezza dell'idea di partenza rispetto a quella che si materializza come alternativa. È quasi una sintesi di due visioni che, in modo simmetrico, condividono lo stesso spazio della tela. Capone non stravolge in preda all'impeto, ma modifica in base ad una costruzione che è mentale prima ancora che manuale. Il suo obiettivo dichiarato è andare “oltre Mondrian”, senza cancellarlo e senza mai rinnegarlo, anzi “umilmente inchinandosi” (come egli stesso afferma) al genio dal quale è partita una nuova visione dell'arte e dal quale è stata fornita la prova suprema che anche la geometrizzazione pura e semplice è in grado di produrre risultati di altissimo livello.
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