I doni delle acque
Descrizione
“I doni delle acque” Il globo di Marte domina la scena di questa lettura che ci propone un mare all’alba, non proprio quieto, giacchè il canto del pianeta rosso lo ha scosso nelle profondità. Risvegliata s’è la divinità degli oceani -che è coordinatrice dei nostri pensieri e delle nostre paure inconfessabili: l’Io profondo- ed ha condotto in superficie (al livello della mente) i doni nascosti nell’Io, da porgere al pianeta che canta: Una donna (bellezza, fascino e passione, ma anche sesso e vanità) Mostrata a sinistra, come la parte così detta “femminile” del nostro cervello. A destra, il maschile, l’animale: (simbolo dell’istinto umano, che attraversa, da pesce, le acque della perdizione, per emergere come dono al cielo). Ma il pensier dell’uomo, oggi più che mai, è saturo di rifiuti, spazzatura, interferenze, e quant’altro ci voglia impedire di raggiungere un quieto pensare per un quieto essere. Ecco perciò emergere dal profondo alcuni desideri, e degli oggetti (attaccamenti materiali), che sono fuori dal controllo della divinità. La speranza però è nell’aria, insieme a tutto il resto, racchiusa nell’innocenza del bambino ,che pure è emerso, finalmente, e pare stia indirizzando la propria caduta a quello spiraglio di sole, che pur se stenta ad uscire, illumina già un pezzo di cielo, e parte delle acque.0 commenti
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