Il sogno di Giuseppe
Descrizione
"Il sogno di Giuseppe" è la pala d'altare della chiesa dedicata a San Giuseppe in contrada Spisàri a Galatone (LE). Dipinta ad olio su tavola, è stata ideata e realizzata da Francesco Danieli a cavallo tra il 2020 ed il 2021, in piena pandemia Covid-19. Sostituisce un dipinto rubato nel 1990. L'Autore ha raffigurato in chiave allegorica e con tratti naif l'episodio evangelico (Mt 1,18-24) in cui Giuseppe di Nazareth, promesso sposo di Maria, vince le giuste titubanze e decide di non ripudiarla, nonostante sia incinta di un figlio non suo. Il falegname, colto in un attimo di tregua dalla fatica, si appisola in bottega su di una poltrona da lui stesso realizzata, ma troppo lussuosa per le sue possibilità e sogna quel bimbo che ha stravolto i piani della sua vita. In realtà, l'uno è il sogno dell'altro: il Dio-Bambino, che si staglia "de-sìdera" (dalle stelle), è appunto il desiderio più recondito di Giuseppe; Giuseppe, allo stesso tempo, incarna il desiderio più recondito di Dio di germogliare sulla terra dalla casa di David. Per questo, citando un passo degli apocrifi, Gesù infante impugna la verga fiorita, segno della predestinazione di Giuseppe ad essere sposo di Maria e padre putativo del Verbo fatto Uomo. Gli attrezzi del falegname, poi, prefigurano a sua insaputa la passione di Cristo, legata indissolubilmente al mistero dell'Incarnazione: soprattutto le assi di legno, che compongono una croce, i tre chiodi sul pavimento, la tenaglia rimasta tra le mani dell'artigiano dormiente. La pialla sul banco di lavoro e i trucioli sparsi indicano la disponibilità di Giuseppe a smussare il proprio carattere, configurando la sua esistenza al progetto di Dio su di lui. Tra gli arnesi del carpentiere, sullo sfondo nero, spicca infine un'anacronistica mascherina FFP2, vistosamente sproporzionata e lucente, per non passare inosservata. Colloca il dipinto nel tempo drammatico del coronavirus, diventando essa stessa invocazione silenziosa per la liberazione dal contagio.
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