Descrizione

Questo dipinto, realizzato nell'autunno del 2021, mette sotto i riflettori il fenomeno del “furto”. Furti che viviamo quotidianamente, di qualsiasi natura. Ogni giorno veniamo derubati di qualcosa, che a volte nemmeno ci accorgiamo. Solo ad una cosa facciamo riferimento quando si usa il verbo “rubare”: il denaro. I soldi, che sono giusto, quella materia superficiale che oggi usiamo come mezzo di scambio, sotto forma di acquisto; che dà al mondo il “consumismo”. Questa opera vuole precisare che il derubare è diventato abituale e nessuno fa nulla per ostacolare l'accadersi. Tranne quando a rimetterci sono le persone con un patrimonio di un certo spessore. Per il resto, succede proprio come in questo quadro: suonano gli allarmi, viene richiamata l'attenzione di passanti e di persone addette alla tutela dei cittadini; ma il “ladro”, essendo consapevole della società in cui vive, può permettersi, addirittura, di passeggiare per eseguire il furto in tutta tranquillità, confondendosi con la quiete dell'ambiente che lo circonda, fino a ritornare a casa come se nulla fosse successo. Perciò ci fregano davanti ai nostri occhi, e non se ne vanno, poi, cosi tanto distanti da dove viviamo. Commettono la cattiveria e se ne stanno seduti tra noi.