"La bellezza del dipinto che indossi"
Descrizione
Si dice che l'abito non fa il monaco, ma in realtà sarebbe più lecito dire spesso il contrario. Il modo di vestirci, scegliere un abbigliamento piuttosto che un altro, può indicare diverse cose sulla scelta di una determinata persona. Come per esempio camuffare una propria insicurezza, oppure mostrare inconsapevolmente ciò che è la sua personalità, ciò che ama o non ama, talvolta con maggiore estro spronare la propria curiosità, provocazione, e molto più comunemente, dare spazio agli stati d'animo giornalieri. Perché l'essere umano è di per sé un'opera d'arte che, attraverso la moda, esprime la bellezza del dipinto che indossa. Come in effetti, ha spiegato Valentina mentre mi raccontava, ciò che principalmente è più affine alla sua anima, e che la rappresenta: la moda. O meglio direi, il concetto d'Arte della moda. Ciò che infatti sembra forgiare spesso nell'immaginario delle persone, è un concetto non propriamente corretto sulla moda, che limita la prospettiva d'animo di una persona che invece n'è resta affascinato, e a cui sente di essere chiamato. Magari considerando una persona, in questo caso Valentina, la moda o un'altra giovane donna o un uomo, frivola, leggera, quasi come se non avesse una ragione e un cuore, che abbiano potuto alimentare tale appartenenza. Valentina ha parlato a lungo dell'aspetto artistico celato in quelle persone, che hanno lasciato impronte significative nella storia, sia culturalmente, artisticamente, nella società. In particolare su ciò che volevano "comunicare" al mondo. L'arte della moda, è un mezzo di comunicazione. Come ogni forma d'arte, aldilà di chi fa moda tanto per farla o vuole farsi notare per altre motivazioni differenti e superficiali, cosa fra l'altro rapportabile ad altri ambiti della vita di milioni di persone, è necessario rifletterci e andare oltre ciò che una persona mostra di sé. Perché se sei interessato a conoscere qualcuno sul serio, non ti soffermi a quello che vuol farti o non vuol farti vedere, ma prendi il tempo necessario a svuotare la mente da ogni precedente convinzione su di un determinato argomento, che ne generalizza la visione dunque, neppure veritiera su qualcuno. Per lasciare spazio all'ascolto di colui o colei che ha di fronte, un essere umano unico ed irripetibile che, con le domande giuste, saprà rispondere di quell'impronta digitale che gli appartiene nella sua reale emotività, identità, pensieri profondi, che soltanto lui o lei possiede. Affinché un giudizio, o un pregiudizio, non possa arrivare prima, dell'opera d'arte generata da Dio.
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