La driade e il guerrigliero
Descrizione
Il Sudamerica da sempre mi affascina per i suoi colori, la sua natura selvaggia e i suoi miti e leggende, e per una Storia ricca di cultura quanto di contraddizioni. Vi sono poi contrasti cromatici e sociali, nonché di finzione e realtà, che possono trovare spazio all’interno di una tela. Una giungla vorticosa e lussureggiante guida il pennello intriso di tutte le tonalità del verde, a seconda della luce e dell’ombra, ed è al contempo lo scenario in cui avviene l’incontro a dir poco inconsueto tra una driade (figura mitologica greca abitante nei boschi, svolta in chiave sudamericana) e un guerrigliero reso macilento dagli affanni della lotta (figura moderna, concreta e improntata di un forte carattere sociale). Ho immaginato la casualità di questo incontro ma anche la sua mancanza di effetti: il guerrigliero e il suo cavallo che passano davanti alla driade (alla “mitica” apparizione fuori dal tempo) senza colpo ferire… come se tutto fosse un’allucinazione alla quale si è fatto il callo, come se i patimenti fossero tali da non lasciare più spazio allo stupore. I vestiti di entrambi sono sporchi e laceri: quelli del guerrigliero ormai si confondono con la giungla tanto il tempo che vi ha trascorso. Ma anche quelli della driade non sono da meno: come ha insegnato Caravaggio con le sue figure religiose, nulla vieta che il “sacro” possa essere rappresentato con le sembianze della modernità.
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