La rivolta degli schiavi
Descrizione
Titolo emblematico (La rivolta degli schiavi), sottolinea ancora il mio interesse nel rappresentare il “mito” miscelato con la storia e il sociale. A ciò si unisce la passione prettamente pittorica per il colore e la materia da cui esso discende, che mi porta ad avere maggiore predilezione per colori caldi quali giallo, rosso, marrone, e le loro sfumature nate di volta in volta nella tavolozza; colori profondamente legati a qualcosa di terreno e di concreto, di materico, che un artista cerca poi di trasformare in visioni. Ho parlato di mito perché siamo ancora una volta in una dimensione senza tempo: vi sono figure umane, ma ben vedere hanno solo braccia, gambe e testa a farci intuire che sono esseri umani e non altro. Abbiamo il fuoco portato dalla figura più mastodontica che rischiara un orizzonte spoglio e oscuro da età glaciale. Sono senz’altro uomini dei primordi, e qui mi sono cimentato a rappresentarli, nella basicità delle forme, come loro stessi usavano rappresentarsi nelle pitture rupestri, sempre impegnati a fare qualcosa, un qualcosa che non poteva non avere a che fare con la sopravvivenza. Nella sua circolarità intesa a dare un’idea di “movimento”, poteva essere una scena di caccia. Ho scelto invece una scena di “guerra”, un frangente di una piccola guerra di autoaffermazione non finita nei libri di storia, ma che da qualche parte, in qualche tempo, sono sicuro sia avvenuta.
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