la scelta
di Luca Gentile
Descrizione
0042018/LG
Centro focale del dipinto ma non protagonista principale, il soggetto centrale, rappresenta chiaramente il seme caduto nel terreno buono, luce, che trovando terreno fertile attecchisce restituendo una rigogliosa pianta florida in tutto il suo splendore, in tutta la sua leggerezza.
Andando più in basso troviamo degli altri elementi, molto importanti per l’interpretazione dell’intera opera, veri protagonisti del dipinto, vediamo ritratti degli esseri, una sorta di tuberi antropomorfizzati, funghi (spore della società), annichiliti dalle viltà umane. Indossano degli occhialini che li identificano in una casta, dedita esclusivamente all’arricchimento materiale, all’avidità, “all’ingrasso”, fino a trasformarsi, gradualmente verso la destra dell’opera, in rocce (la pianta secca ed appassita), corpi inermi privi di vita e sentimenti, appesantiti, “morti”.
La chiave di lettura del dipinto è la luce, il seme che, rispettando il significato della parabola, colpisce tutti indistintamente. La luce, l’Amore, non fa alcuna distinzione, il seme non va mai sprecato, raggiunge ogni anfratto più nascosto, così come la luce nel dipinto colpisce tutti i personaggi, dal più elevato al più pesante. L’unica differenza, e così arriviamo al fulcro dell’opera, è “La scelta”. I personaggi più pesanti, annichiliti verso il buio, infatti, pur essendo colpiti dalla luce che come precedentemente detto non risparmia nessuno, rimangono di spalle ad essa, per scelta propria e di nessun altro, per libero arbitrio, non si nasce spina, roccia o terreno buono, semplicemente si sceglie di essere uno piuttosto che un altro. E’ “la scelta” al centro dell’opera, è “la scelta” che fa la differenza. Concetto che fa del personaggio centrale, assolutamente non un privilegiato, un eletto, ma al contrario un illuminato, un consapevole, un individuo che ha fatto “la scelta” di non voltare le spalle alla luce, all’Amore, ma di accoglierli nel proprio cuore.
Il seme viene sparso sempre e ovunque, scegliamo noi di avere un cuore fertile o arido, scegliamo di essere il terreno fertile o la roccia, scegliamo di essere pianta rigogliosa o tubero, scegliamo di stare di spalle o andare incontro alla luce.
Viviamo sempre la vita che scegliamo di vivere.
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