LIGEIA VERSUS ROWENA
di Rosaka
Descrizione
Io non tremai - non feci il minimo movimento - nel mentre che una folla di immagini soverchianti l'umano potere dell'espressione ed intimamente legate all'aspetto, alla statura, al portamento di quella figura, traversandomi in furia il cervello, mi avevano paralizzato, mi avevano agghiacciato, mi avevano ridotto una pietra. Io non tremai, non feci il minimo movimento. Contemplavo l'apparizione. Un pazzo disordine abitava i miei pensieri. Un implacabile tumulto ne devastava l'intrico. Era proprio Rowena, viva, che mi stava ritta dinanzi? Proprio Rowena, Lady Rowena Trevanion of Tremaine, dai capelli biondi e dagli occhi azzurri? E perché, perché io ne dubitavo? La funerea benda le serrava ben strette la mascelle: e come poteva quella bocca non essere la bocca della signora di Tremaine rediviva? E le gote? Oh! Esse serbavano proprio le rose che solevano avere nel tempo che la sua vita era in fiore. Esse erano difatto le rosee gote della Signora di Tremaine rediviva! Ed il mento? E la sua piccola fossetta? Perché non poteva essere il suo, di quand'essa era viva? Ma era dunque diventata più alta nel corso della sua malattia? E quale follia ch'io non riesco a esprimere non s'impadronì di me a quell'idea? Io ero già ai suoi piedi! Come ritraendoli dal mio contatto, essa lasciò che il lugubre lenzuolo che l'avvolgeva le cadesse dal capo. Ed ecco nell'aria convulsa della camera io vidi sciogliersi una grande massa di capelli in vivo disordine, madidi. Ed essi eran più neri delle ali di mezzanotte. E allora, lentamente, si aprirono gli occhi della figura che mi stava ritta dinanzi. «Eccoli dunque, infine!», io urlai. «Come posso sbagliarmi? Questi sono gli occhi, gli occhi pieni, neri, selvaggi... gli occhi del mio perduto amore... di Lady... di LADY LIGEIA!»
Da "Ligeia" romanzo di Edgar Allan Poe
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