Lo Stupore e la Rabbia
di Nicola Viola
Descrizione
Lo Stupore e la rabbia
Un giorno lo stupore e la rabbia s’incontrarono.
La stanza era illuminata da una luce fioca, fogli di giornali per terra e alte e larghe librerie
alle pareti, la finestra chiusa e gli sgabelli di una discussione.. vuoti.
Tutti sen’ erano andati, ma loro no, increduli e contorti dalle emozioni, non
s’abbandonarono alla fuga e rimasero lì, a contemplare ancora un po’ la loro piccola,
umana, condizione.
Lo stupore ,con gli occhi ancora spalancati fissava in quell’istante tutta la sua stupidità,
cercava di trovare nel vuoto delle certezze che gli rimanevano in mano , un perchè, una
ragione. Era vissuto ignaro e felice, animale in uno stato di natura buono, dove la verità
s’afferma senza che nessuno debba invocarla, dove i valori albergano e le ingiustizie
non hanno dimora.
La rabbia invece tremava. Il suo era il moto delle pulsioni, era il viaggio visibile di ciò che
dentro portiamo celato ed invece spintona cercando vie d’uscita, la rabbia era li seduta
col ringhio dei cani che portano in sé la voglia di trasformarsi in altro.
Logorata dagli eventi, disillusa dalle esperienze, tradita nei suoi sogni, la rabbia non
aveva più niente da perdere nè da chiedere. Voleva solo giustizia.
I loro occhi s’incrociarono ancora una volta, i gemelli diversi della stessa anima, si
guardarono, ed entrambi ebbero pietà l’uno dell’altro, entrambi prigionieri, uno del-la
propria vacuità l’altro del proprio realismo.
I piccoli passi fatti dall’uomo non contano nulla davanti la sua stessa natura
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