Pililò
di Lò
Descrizione
Pililò, l’origine di questa natura morta è il cubismo di Picasso, riadattato nel 1975 da Roy Lichtenstein (Purist Painting with Bottles) e realizzato in uno stile fumettistico ed in qualche modo espressionista astratto. Il titolo è quindi collegato alla storia del quadro ed alla sua evoluzione: Picasso (Pi), Liechtenstein (Li), Lorena (Lò). La rielaborazione di Lò del dipinto di Liechtenstein (2010) riprende buona parte delle forme, della brocca, della colonna, della tazza e della bottiglia, mentre aggiunge materia al dipinto originale. La caratteristica del dipinto è proprio il materiale utilizzato, colore acrilico a parte: vetro, bottoni in madreperla, microsfere e puntine in metallo, fili di tenda, gel acrilico, bulloni, rondelle, foglia argento, sabbia e ghiaia.
I colori sgargianti, l’argento, il materiale cromato e l’arancio creano un collegamento estetico con l’ambiente circostante, mentre la brocca, la tazza, il tagliere ovale e la bottiglia si collegano agli utensili che si possono tipicamente trovare in cucina. Il vetro rappresenta l’acqua contenuta nella brocca, la sabbia nella bottiglia rappresenta il sale (fino) e la ghiaia il sale (grosso). I bottoni, puntine, bulloni, rondelle hanno un collegamento con le attività casalinghe, mentre i fili di tenda sul fondo del quadro rappresentano il valore, spesso presente anche in altri quadri, del materiale riciclato.
Manualità variegata, passione, solarita’ ed estetica legano il quadro al luogo ed alle persone che ci vivono quotidianamente.
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