Descrizione

Un tetto che sembra opprimente, uno scenario marino da invocare da lontano e una domanda incalzante che sembra scandire una dimensione del tempo senza tempo: cosa sarebbero le nostre giornate senza il sottofondo musicale delle nostre storie o senza le parole esplicitate, sussurrate o sottintese? 

In un mondo capovolto la popolazione occidentale si è ritrovata al largo, senza nessun punto d'approdo, naufragata nelle sue mille incertezze e, per la prima volta, nei panni di quei migranti che hanno bagnato di rosso il nostro mar Mediterraneo. 

Che sia una barca o un tetto di una confortevole casa a voi l'ardua sentenza. 

Nonostante la claustrofobia dei nostri tempi, un messaggio criptico e, allo stesso tempo, speranzoso ci preserva il nostro futuro. 

Questa la mia visione della pandemia. 

Questa una prospettiva soggettiva di un problema mondiale. 

Una volta una critica dell'arte ha attribuito l'aggettivo "narrativo" alle mie opere pittoriche e io ho ripensato a quel commento con aria scettica. Ora, invece, sento il potere rievocativo di tali parole nonostante solitamente non ami spiegare il senso del mio progetto. 

E che sia un risveglio dopo la tempesta. 

Pronta per la mostra: "Oltre il tempOrale".

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