Ritratto di bambino
Descrizione
Il gioco è un modo assolutamente potente per superare i limiti dello spazio: il bambino è in continuo dialogo con un altro se stesso, è padrone dello spazio e del tempo e il gioco è l’espressione della sua molteplice vita, quella che ancora non conosce neppure i limiti, vola, s’inventa, costruisce la rete primordiale delle relazioni. Il bambino ritratto, ha cinque anni e vive negli Stati Uniti; ha passioni molto forti: l’astronomia, la matematica e il disegno al computer; ama giocare con i Lego, ma anche con semplici fogli di carta da piegare e plasmare per le sue costruzioni avveniristiche. Gli ho chiesto di prepararmi un disegno con le cose che preferisce e mi ha mandato un elaborato molto divertente che ho utilizzato come scenario del suo ritratto: è pieno di palme, colori, pianeti. Lui è sembrato molto soddisfatto del “mondo” che lo attraversa e si manifesta come nelle sue fantasie. Come scrive Agamben parlando delle capacità del poeta, penso che anche un bambino sappia “riconoscere la luce che, lontana, percorre lo spazio come una stella di cui il luccichio è ancora impercettibile nell’oscurità del presente.” Senza limiti dunque.
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