Roma, agosto 1981
Descrizione
Opera originale dalla serie “Carta mnemonica”, olio e matita su carta, 30 x 21 cm, 1999. Originale venduto.
Mio padre, da giovane, era appassionato di fotografia. Amava sviluppare da solo le sue immagini. Si era allestito in uno sgabuzzino una rudimentale camera oscura dove sperimentava gli effetti dei bagni di sviluppo sui ritratti dei suoi figli piccoli. Quelle fotografie, insieme ad altre foto di ricordi dei nonni, del periodo della guerra, del matrimonio dei miei genitori o dell’infanzia mia e di mia sorella, di tutte le vacanze estive, e di innumerevoli altre occasioni da ricordare, sono ancora parte del bagaglio di memorie della mia famiglia, conservate in un vecchio armadio. Il loro fascino sta proprio nelle irregolarità, nelle imperfezioni, nei granelli di polvere che sporcavano la pellicola, nella sovraesposizione che brucia i contorni e fonde tutti gli oggetti in un’indistinta luce bianca, nello sbiadimento dei colori dovuto al passare del tempo. Mi piace pensare che sia la carta a possedere una sua propria memoria selettiva, che lascia trapelare alcuni elementi dell’immagine mentre altri li nasconde, o li rimuove, che colora solo alcune parti della scena, mentre il resto lo lascia in secondo piano, in bianco e nero. Oppure che sia sempre la carta, sbiadendo, ad aver perso pezzi di quel ricordo, e a volte quello che rimane non sembra essere la cosa più importante.
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