Rosa e Omar - L’amore violento

di Roberta Mello Teggia

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Descrizione

Rosa ed Omar - L’amore violento

Rosa ed Omar, il destino li aveva uniti, le loro storie li avevano inesorabilmente portati a quel momento fatale.

Forse fin dalla nascita non avevano avuto scampo, o magari sì, avrebbero potuto evitare tutto, ma la vita non aveva fatto abbastanza per metterli in salvo.

Omar era cresciuto con un padre violento, che amava più il vino che la sua famiglia; quasi ogni giorno vedeva la madre maltrattata e picchiata, una vita di urla, insulti, botte e tanta paura. Crescendo aveva preso coraggio ed aveva provato a mettersi di mezzo per difendere la madre, ma con l’unico risultato di prenderle anche lui.

Poi, due giorni dopo al suo dodicesimo compleanno, tutto finì. Suo padre fece finire tutto per sempre ed Omar si ritrovò senza mamma e con l’uomo che gli aveva dato la vita in carcere per avergli tolto ciò che per Omar valeva più della vita stessa.

Si era trasferito dagli zii, che l’avevano accolto con amore. Amore che, lentamente, si trasformò prima in insofferenza e poi in odio, mano a mano che Omar cresceva, divenendo sempre più simile al padre, sia nelle sembianze che nei comportamenti. 

O forse non era vero che gli zii lo odiavano, forse l’odio che Omar percepiva era semplicemente quello che provava ogni volta che si specchiava ed ogni volta che non riusciva a trattenere la sua ira. Non sopportava più di vedere l’immagine di suo padre ovunque ed anche dentro di sé; sì, si odiava!

Poi però aveva conosciuto Rosa. Con Rosa tutto era cambiato, lei l’aveva fatto sentire diverso, era tornato ad amare sé stesso; amava Rosa ed amava sé stesso e, finalmente, stava bene. 

Le comprava fiori ogni sabato, con lei era paziente, gli piaceva coccolarla e riempirla di baci e parole dolci. Era anche riuscito a mettere da parte i soldi per comprarle un anello; sì, Rosa l’aveva proprio reso diverso, ne era certo e sposarla sarebbe stata la sua salvezza!


La strada di Rosa invece era iniziata in un buio appartamento di periferia. Lei e la mamma, sole fra mille difficoltà e quel papà che si faceva vivo solo ogni tanto. Non si capiva perché arrivasse, ma tutto terminava sempre con la porta che sbatteva dopo il solito litigio con la ex moglie, durante il quale non mancava mai di ricordare che la causa di tutti i loro problemi era stato l’arrivo di “quella bambina”.

In effetti quel papà non l’aveva mai voluta, se ne era andato la sera stessa della sua nascita. Aveva abbandonato la sua mamma proprio perché era nata lei. Non era pronto per quella responsabilità, non era in grado di amarla e non poteva più nemmeno amare la moglie ora che lei pensava solo più a quella bambina.

Rosa era cresciuta con una mamma che la amava. Con il tempo però, quando ad 11 anni il suo corpo aveva iniziato a trasformarsi ed era arrivata l’età dell’adolescenza con tutte le sue problematiche, le cose tra loro erano cambiate. Avevano iniziato a litigare, faticavano a trovare punti d’incontro e la mamma si era più volte lasciata scappare l’accusa di essere la causa di tutti i suoi problemi, a partire dalla perdita del marito.

Ora spesso le rovesciava addosso un odio che forse era solo stato tenuto a freno in tutti quegli anni, forse non l’aveva mai veramente amata.

Rosa era sola, si era convinta di non meritare l’amore di nessuno, cosa normale visto che nemmeno i suoi genitori le volevano bene.

Ma poi aveva conosciuto Omar e tutto era cambiato.

Omar la apprezzava, stava volentieri con lei; le portava fiorì tutte le settimane e la riempiva di baci carezze e frasi d’amore.

Un giorno l’aveva anche sorpresa con quella scatolina blu con dentro quell’anello stupendo. Certo che l’avrebbe sposato! Sarebbe stata la sua salvezza!


Nemmeno loro sanno bene come e perché siano arrivati a quello che era ora la loro vita, ma tant’è che 9 anni dopo la consegna di quell’anello, Rosa viene bruciata viva dentro alla sua Panda azzurra di terza mano.

Aveva trovato il coraggio di dire basta, l’aveva fatto per sé stessa e per i suoi figli. Aveva sopportato di tutto, ma una settimana prima a lui le botte non erano più bastate, era corso in cucina e quando l’aveva visto prendere un coltello nel cassetto, era corsa a chiudersi in camera con i bambini che erano già a letto. E quello l’aveva salvata. 

Quell’episodio le aveva fatto trovare il coraggio di prendere Marco e Viola ed andarsene anche se aveva il terrore della possibile reazione di Omar.

E non si sbagliava...ora lei non c’era più, Marco e Viola erano stati affidati ad una casa famiglia ed Omar in carcere.

Da lì Le parla ogni giorno, le chiede perdono ed ha di nuovo quel tono dolcissimo che l’aveva fatta innamorare di lui. Ogni giorno le promette che farà di tutto per tenere lontano i loro figli da un destino simile al loro, non permetterà che anche la loro vita finisca in quel baratro, li salverà! 

Rosa l’ha già perdonato, ora sa cosa c’era nel passato di Omar, in quell’infanzia di cui lui non aveva mai voluto parlare. Sa che ora Omar è cambiato davvero e che insieme proteggeranno i loro figli da un futuro simile al loro. Certo, li salveranno!

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