Tempus fugit
Descrizione
Critica di Pasquale Di Matteo: "Serena Pescarmona, attraverso la sua arte incisoria, tratta del tempo e di come gli uomini ne abbiano fatto la peggiore della schiavitù. Infatti quelle clessidre che si ammassano su altrettanti orologi, in cui sabbia e lancette alimentano l'ansia dei secondi che passano, trasmettono ansia, sensazione che accompagna ogni giorno l'uomo della società del progresso; non c'è nulla nella vita moderna che non sia determinato dal tempo, in un susseguirsi di eventi, azioni, rituali, che si ripetono perpetuamente per tutto l'arco della vita. La Pescarmona stigmatizza la schiavitù del tempo, costringendoci a osservare la sua sapiente rappresentazione come se ci trovassimo di fronte a uno specchio, costretti ad ammettere i nostri limiti. Tempus fugit è anche un'esortazione a non rimandare desideri e sogni, perchè la vita è un viaggio del quale possiamo conoscere soltanto la data della partenza [...]"
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