L'urlo del Balilla: "CHE L'INSE?"
Descrizione
L'urlo del Balilla: "CHE L'INSE?"
Dipinto dal pittore neoclassico Jacques-Louis David
Il 5 dicembre 1746 una delle truppe austro-piemontesi, che aveva da poco occupato Genova, stava trasportando un pesante cannone attraverso il quartiere di Portoria, quando il pezzo d’artiglieria s'incagliò nella fanghiglia, il comandante austriaco pensò bene di ordinare alla popolazione presente di liberare l'arma da fuoco dal fango, all’intimazione piuttosto rude e arrogante rispose un certo Giovan Battista Perasso detto Balilla, un bambino di 11 anni, che tirò una sassata all'ufficiale al grido di "che l'inse?", che in dialetto significa “La comincio?” ovvero “Volete che comincio?”. Il popolo genovese, che evidentemente si sentiva vittima di prepotenze e vessazioni da parte dell’esercito occupante, colse l’occasione per dare il via a una furiosa rivolta che portò le truppe austriache a ritirarsi da Genova.
Da quel giorno il Balilla divenne un'icona di valore patriottico e di ribellione all'occupazione straniera, infatti fu adottato durante il risorgimento (Mameli gli dedicò una strofa nel suo Inno "Il Canto degli Italiani", meglio noto come "Fratelli d'Italia"), e durante il regime fascista (fu istituito l'"Opera nazionale Balilla" per l'assistenza e per l'educazione fisica e morale della gioventù; il compito principale dell'ente era quello di educare le giovani generazioni all'ideologia fascista). La caduta del fascismo ha trascinato con sé anche l’icona di Balilla, infatti oggi non mi pare celebrata quanto meriti, per fortuna a ricordare il simbolo della rivolta popolare di Genova rimane la quarta strofa dell’Inno della Repubblica Italiana:” I bimbi d'Italia Si chiaman Balilla”.
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