URPHANOMEN Elios
Descrizione
Per la serie Urphanomen, e-MOVO Mirr or Art. Gli Urphanomen, descritti da Friedrich Schelling come fenomeni primordiali, soggetti a continue
metamorfosi, rappresentano un po’ il legame fra l’uomo, la natura, l’universo. Per Eidegger l' Urphanomen
è ciò che è originario, che non può essere ricondotto ad altro o, come dice Goethe, l' Urphanomen: "ideale,
in quanto ultimo conoscibile, reale, in quanto conosciuto, simbolico, perché racchiude tutti i casi. Gli alberi
della serie “Urphanomen” sono abitati dagli spiriti della natura nel divenire fenomenico ch mostra volti,
sagome, urla, profili, oltre il tempo e lo spazio, i mostri che ci portiamo dentro. Gli spiriti della natura si
mostrano nel tempo della caduta dei veli. E’ nell’intervallo relativamente breve di apertura nel continuum
spazio temporale che la coscienza affiora. E’ questo il momento della danza sacra che le piante, la terra, gli
spiriti dell’aria salmodiano al Sole, dispensatore di Luce. Prenditi cura di un albero: proteggilo, sorreggilo,
amalo. “La pianta - viene spiegato nell’iniziazione sciamanica amazzonica tra le popolazioni Shuar, Achuar e
Shipibo-Conibo - appare abitata da un flusso di Spiriti, numerosi esseri immateriali diversi, i jonibo. La
sacralità degli alberi e della natura intera impone una presa di coscienza dell’umanità e di rispetto di ogni
forma di vita. Il titolo dell’opera deriva dal termine usato da Goethe in “Metamorfosi delle piante” 1790.
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