Descrizione

Il dipinto in questione si inserisce, concettualmente, nel movimento artistico e culturale Metafisico. La scena appare come una rappresentazione teatrale inquietante dove a parlare non c'è più l'uomo ma gli oggetti che lo descrivono. L'uomo moderno, l'uomo della tecnica, ha smarrito la sua essenza, la sua spiritualità, che erano preponderanti nelle civiltà classiche, ma che ora no vi rimangono che oggetti inanimati. Da qui riparte la "volontà di potenza" di Nietzsche, cioè la volontà di ritornare a riempire questo involucro umano di nuova linfa e distruggere con la dinamite il vuoto che l'uomo ha generato intorno a se ma soprattutto dentro di se.