Natura morta sudamericana col "Voyage"
Descrizione
L’atelier di un artista è un luogo estremamente personale, nonché magico per definizione. Amando il Sudamerica, ho immaginato come sarebbe il mio atelier se fossi un artista sudamericano o se vivessi in uno di quei paesi. Avrebbe certamente una grande finestra dalla quale attingere molta luce per molte ore al giorno, e non sarebbe insolito se affacciandomi vedessi la miseria, ma anche i colori e la vitalità di una favela. Sarebbe indubbiamente un ambiente spartano, ma non rinuncerei a circondarmi di oggetti “simbolo”, semplici oggetti ma da un forte potere evocativo, tipo un cappello di paglia con delle mollette sulle quali fissare delle candele, proprio come quello usato da Van Gogh per dipingere in notturna. Oggetti dal sapore etnico e multiculturale come una cornamusa e una statuetta moai. Un’amaca. Come compagnia quella di una scimmietta ammaestrata. E un romanzo potente da tenere sempre vicino come “Viaggio al termine della notte” di L. F. Céline, dove apprendiamo per esempio che “Viaggiare è proprio utile, fa lavorare l’immaginazione. Tutto il resto è delusione e fatica. Il viaggio che ci è dato è interamente immaginario. Ecco la sua forza…”.
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