"La mia nemica e amica"
Descrizione
Esistono situazioni dentro le quali una singola persona, attribuisce la propria gioia o il proprio dolore, oppure entrambe le cose, ad un oggetto, velato dietro ad un desiderio, o ancora, accordandolo a qualcuno. Aldilà di tutto, c'è una ragione che spinge a farlo molto più profonda di quanto si possa pensare, tanto che, ripartendo da lì, si riesce ad imparare e capire una persona. Forse, essere in grado anche di sostenerla, essere mezzo nell'aiutarla a vedere ciò che magari non ha ancora visto del suo infinito interiore. Che definisco assolutamente, straordinario. Durante il tempo a contatto con Anita, mentre raccontava la sua esperienza di lotta contro un carcinoma, continuava ad accarezzare la parrucca che lei aveva indossato nel periodo di cura radioterapica e chemio. La prima cosa che mi ha detto è stata infatti che "mi ricordo quando me l'aggiustavo, prima d'indossarla". Il prendersi cura di quella parrucca, ha fatto chiaramente capire come lei volesse, avesse avuto bisogno di doversi prendere cura di sé stessa. Nella vita abbiamo sempre una scelta sul come voler affrontare la vita: scegliere di non soccombere al male lottando per il bene, oppure scegliere di farsi trascinare dagli eventi con il rischio di soccombere al male. Nel caso del bene, probabilmente questi atteggiamenti positivi non ne determinano necessariamente un esito di vittoria come umanamente immaginiamo o vogliamo, ma contribuiscono a realizzare qualcosa di veramente molto importante: cambiano il modo di vedere sé stessi, gli altri la vita, accogliendo con amore, il dono di sé stessi. Perché in coscienza, sotto le macerie di un dolore, comprendiamo che non esiste notte, senza l'alba di un nuovo giorno.
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