"Broken words"
Descrizione
Il mio incontro con Sylvia Plath avviene quasi casualmente, in un momento in cui i temi ricorrenti nella sua poetica e nella sua vita sono anche quelli più vicini ai miei dipinti. È stato naturale perciò riservarle un posto d'onore nella serie di ritratti iniziata nel 2021 e a cui ho dato il titolo "Broken" : volti di donne che hanno conosciuto il dolore, la violenza e il trauma, le cui fratture si fanno preziosi segni di riconoscimento se osservati da un'altra angolazione. La serie "Broken" racconta una storia che è tante, troppe insieme è la storia di ogni donna che a un certo punto della propria vita riesce a rimettere insieme i cocci. Le fratture non scompaiono ma diventano testimoni silenziose di sopravvivenza.
In questi contesto, il volto della poetessa statunitense incarna pienamente l'idea di base discostandosene però sul finale: per lei non c'è speranza di sopravvivenza né di rinascita ma morte, crudele e ricercata. La Plath la corteggia la morte, la invoca, la provoca e alla fine la incontra quando per suo stesso volere soccombe al peso dei suoi dolori. I cocci della sua anima perciò non trovano un nuovo ordine, una nuova collocazione ma restano lì slegati anzi mostrano ancora di più i propri spigoli sovrapponendosi alle altrettanto taglienti parole tratte dalle sue poesie.
"piccoli papaveri, piccole fiamme d'inferno" incorniciano il suo ritratto, rigorosamente in bianco e nero - dualismo ricorrente nelle sue composizioni, e sanguinano dando così visivamente la sensazione del dolore che attanaglia il suo animo. Il sangue - che per la Plath "è poesia, impossibile arrestarlo", si sostituisce così ai bagliori dorati che nella serie "Broken" simboleggiano la rinascita prendendo ispirazione dall'antica tecnica giapponese del kintsugi (i cocci di un oggetto rotto vengono saldati insieme con colate di oro fuso, dando vita ad una nuova storia). La scelta della dimensione del supporto e quindi del ritratto hanno un preciso scopo, quelli di porre il visitatore vis à vis con la poetessa, con le sue luci e le sue ombre quasi come per specchiarsi dentro di lei, nelle sue parole, nelle sue ferite e raccogliere la grande eredità lasciata al mondo contemporaneo con la sua scomparsa.
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