Descrizione

RECENSIONE  DI

Maria Rosaria Grioli Solinas

Mani, mani ovunque. Nell'atto di carpire, minacciare, sorreggere oppure delicatamente passeggiare, con dita guantate, la tastiera, spezzata a metà, di un pianoforte, come fosse un sogno non possibile, una melodia interrotta nell'anima

Maschere statiche, inespressive, scollegate dal corpo e dal volto, come una ripetuta recita di un copione stantio, sembrano volare via da un corpo privato della pelle, scoperto, esposto, rosso come di solo sangue e muscoli, con un viso al cielo e l'altro composto nel dolore.

In braccio, deframmentato, un corpo, forse l'anima stessa del pittore, evanescente e contemporaneamente in pietra.

Inquietudine e senso di non appartenza.... e un anima, una donna? A destra, ferita, sofferente, anch'essa nuda ed esposta

Questo mi trasmette. È bellissimo intenso, introspettivo.

 A me "vibra così"