L'urlo di Andrea Costa: "Né un uomo né un soldo!"
Descrizione
L'urlo di Andrea Costa: "Né un uomo né un soldo!"
Dipinto dal pittore impressionista Edgar Degas.
La celebre frase fu pronunciata da Andrea Costa, primo deputato socialista, nel dibattito parlamentare in seguito al massacro di Dogali in Eritrea (26 gennaio 1887), dove furono sterminati quasi 500 soldati italiani nello scontro con l'esercito etiope guidato dal Ras Alula Engida. In seguito alla pesante sconfitta il governo guidato da Depretis cadde, ma non i tentativi di espansione coloniale, infatti il governo successivo, che aveva Crispi (ex garibaldino) come Presidente del Consiglio, fu votato a larga maggioranza per continuare la politica di espansione coloniale in Africa (12 maggio 1888). Naturalmente per finanziare le spedizioni coloniali furono aumentate le tasse a tutti i cittadini italiani.
Da allora sono passati tanti anni, la nostra Costituzione all’art. 11 parla chiaro: “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Tuttavia c’è sempre qualche valido motivo per essere sempre impegnati in qualche conflitto nel mondo, ieri Iraq (costo per gli italiani 3,7 miliardi di euro) e Afghanistan (costo per gli italiani 8,5 miliardi di euro) oggi a fianco dell’Ucraina contro la Russia (paese aggressore). La guerra è iniziata da più di un anno e non si intravede la fine, anzi l’unica cosa certa, che tutti possono osservare, è l’escalation del conflitto: è di pochi giorni fa la notizia che sono state fornite all’Ucraina delle bombe a grappolo, nonostante siano state vietate da una convenzione dell’Onu. Intanto, oggi come ieri, per sostenere il conflitto, la popolazione paga l'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime, dovuto in parte a problemi di approvvigionamento e in parte alla proliferazione di grandi e piccoli speculatori, che in questa situazione aumentano i prezzi in modo ingiustificato. Chissà quest'ultimo conflitto cosa ci costerà?
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