Passeggiatrici
di Rino Capone
Descrizione
Per il tema di questo dipinto mi sono ispirato a Les demoiselles d’Avignon di Picasso, considerata la prima opera cubista della storia, che raffigura un interno di postribolo. Vi sono rappresentate cinque prostitute, in forma stilizzata e direi geometrizzante. I corpi sono realizzati con linee che ‘tagliano’, creando spigolosità anziché volumi. I seni non hanno rotondità: nella prima e nella quinta figura sono chiaramente abbozzi di forme geometriche. La prostituta seduta, con la faccia allineata alla schiena, è quasi il manifesto del cubismo: dall’asimmetria di occhi-naso-bocca all’insieme tronco-braccia che sembra la parte superiore di un’anfora.
Io ho ‘spostato’ in strada le quattro donne in piedi, lasciando al suo posto quella seduta. Non le ho immaginate ferme sul marciapiede ma, come dice il titolo, le ho messe… a passeggiare, anonime e senza volti riconoscibili.
La mia tela è datata 1978. Settanta anni dopo quella di Picasso, in Italia i postriboli non c’erano più: la legge Merlin (approvata il 20 febbraio 1958) aveva posto fine alle case chiuse.
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