Alberto Contestabile - pittore contemporaneo

Pittore del mare... "Quando dipingo adoro immergermi in modo totale nell'ambiente che mi circonda, nei suoi colori, nei suoi profumi, catturare un'immagine e immortalarne l'istante." Così inizia la mia intervista ad Alberto Contestabile, il pittore del mare. Ligure verace, nato a Pieve di Teco, nell'entroterra imperiese, il 3 novembre 1959, della sua Liguria possiede un po' l'anima, riservato e discreto, sincero e autoironico, nostalgico e un po' introverso... Ma sara poi tutto così? Si dice che i liguri amino l'acqua più o meno come i gatti, che temano il mare e amino svisceratamente la loro campagna, che affrontino il mare come si affronta un avversario da temere e rispettare, che in fondo in fondo non piaccia loro navigare.... Contestabile invece è un grande viaggiatore e ama il mare a tal punto che dichiara di esserne innamorato tanto da perdersi in quel blu che si confonde con il cielo, in quel blu infinito che gli parla all'anima e lo chiama davanti a una tela bianca. E così gli incontri del blu-oltremare, del cobalto, di tutte le tonalità marine e del bianco, miscelati sapientemente e amorevolmente, trasmettono dai suoi quadri un messaggio di bellezza e anche di atemporalità, tanto che tutto pare sospeso nel tempo. Le sue opere tranquillizzano l'anima, vien voglia subito di averne una in salotto, appesa in un punto da cui possiamo vederla bene, per poter viaggiare dentro di essa e perderci nei mari dell' Ellade Antica piuttosto che nelle acque placide di un isola caraibica. Il "pittore del mare" lo abbiamo chiamato e allora come non pensare a William Turner, che si fece legare all'albero di una barca durante una tempesta per poter meglio catturarne l'essenza? Forse Contestabile prima o poi si rivolgerà anche al mare burrascoso e nemico, ma per ora ammiriamo le sue opere attuali, calme ed efficaci, dove il blu, il colore della contemplazione e della spiritualità, dell'armonia e dell'immortalità ci regala il modo di viaggiare in oceani sconfinati dove il travaglio quotidiano non può esistere! (D. Apolloni)