Borzì
Antonino - Paternò (Catania) - 25 /Ottobre /1955 -. Sin dall’infanzia
è attratto dal mondo della pittura e della grafica in genere.
Dopo
aver conseguito la maturità scientifica, si è laureato in
Ingegneria Civile Edile (indirizzo Architettura e pianificazione).
Interessato
ad ogni espressione artistica di rilievo e, in particolare
all’architettura, da qualche anno, riprendendo la sua antica vena
pittorica, si cimenta, da autodidatta, nella elaborazione di
acquerelli e disegni a inchiostro di china.
DESCRIZIONE OPERE
Le opere presentate sono rappresentazioni del tutto personali di noti temi architettonici:
1) la Loggetta del teatro alla Scala (Milano) [cm 100 x 70];
2) il Partenone (Atene) [cm 70 x 50];
3) via volte della pace (Perugia) [cm 88 x 75].
Sono ottenute con la stessa tecnica: l’ acquerello su cartoncino bianco funge, diciamo così, da “base”, sul quale poi viene sovrapposto un disegno a inchiostro di china, eseguito su carta lucida che tratta lo stesso tema dell’acquerello, ma in modo più dettagliato.
Si potrebbe dire che i due disegni sovrapposti –l’acquerello e il “lucido”- costituiscano un “tutto unico”, da osservare contemporaneamente, in una sorta di complementarietà, per cui l’uno si completa e si definisce compiutamente solo con l’apporto dell’altro.
Il nucleo centrale, tema del disegno, viene, per così dire, “scomposto” e studiato nei suoi prospetti, su quattro piani diversi, contemporaneamente, creando un effetto prospettico.
La trasparenza della carta lucida esalta quella tipica dell’acquerello e, spostando in modo opportuno i due fogli, si possono ottenere innumerevoli effetti grafici, variabili a piacere.
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UN COMMENTO
Ciascuno di noi costruisce intorno a sè una personalissima “tela”, fatta di esperienze, fatti, oggetti, persone, sentimenti, ecc.
Nella mia tela, fra altre cose, emerge il bisogno incoercibile di studiare una determinata opera d’arte, guardandola prospetticamente da innumerevoli punti di vista; tale bisogno si traduce nei miei quadri nei quali pongo l’oggetto del mio studio in una posizione centrale, in uno spazio indefinito e poi ne scompongo le varie parti studiandole separatamente, cercando, al contempo, nuove sensazioni, facendo variare opportunamente le trasparenze dei colori e delle forme.
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