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Antonio Balbi. Roccagloriosa, (Salerno) 1964. Pittore italiano, rappresentante dell'astrattismo espressionista e concretista, nel solco della cui tradizione s'inserisce per l'uso particolare di un cromatismo acceso, puro, teso ad unire sperimentazione metafisica e naturalismo delle comuni esigenze antropologiche dell'uomo e dei contesti in cui si muove. Scoperto dal maestro Rosario Bortone e perfezionatosi presso l'?Accademia Internazionale d'Arte Moderna? di Roma, si trasferisce ben presto in Germania, dove la sua opera viene definita dalla critica tedesca ?poesia visiva e narrazione emotiva archetipica?: caratteristiche tecniche che, nel corso del tempo, lo avvicinano allo studio della cromoterapia, attuando riusciti sodalizi di ricerca con medici e clinici.

Segnalato presso numerosi concorsi d'arte, già invitato ad esporre presso importanti collettive internazionali ed autore di numerose personali, Balbi è presente presso prestigiose istituzioni europee.

Concorde con Bertolt Brecht che un'opera d'arte debba sempre avere qualcosa da dire ?rendendosi utile? e, al riguardo, in piena sintonia con la sua storia personale (eventi luttuosi e un adenoma ipofisario trascurato, responsabili di una terribile depressione ormai sconfitta; la lotta per la tutela dell'ambiente, passione congenita alle sue origini cilentane; la difesa del diritto al lavoro e ad un'esistenza dignitosa, figlie del suo percorso di emigrante), Balbi dedica gran parte della sua attività di pittore ed espositore al lenimento della sofferenza, donando numerose opere a fondazioni ed associazioni che, a vario titolo e nei modi più diversi, sono impegnate in tale causa (UNICEF, Telethon, Fondazione Bambini in Emergenza, Istituto Antoniano di Bologna).

Cittadino del mondo, si esprime in italiano, tedesco, inglese, spagnolo, turco, francese e portoghese