Curriculum

Grazie al teatro, che mi ha formato come scenografo, mi sono sempre ritrovato nel ruolo dell’esecutore. Lavorare all’idea di un bozzetto, sotto dettatura, mi ha aiutato in una fase esecutiva di un’opera e nell’utilizzo di svariati materiali.
Di questi ho iniziato a preferire il polistirolo nel suo utilizzo scultoreo. Riesco a lavorarlo con più attenzione perchè devo “pensare” come svolgere le manovre di scultura. Lo trovo più leggero e più assimilabile, posso farlo diventare tutto quello che voglio. Mi piace la versatilità del risultato finale, la sensazione di avere davanti una realistica scultura in pietra che pesa non più di qualche chilo.

La mia pittura è basata sul momento, non prediligo preparare disegni o fare bozzetti, piuttosto immagino la storia che voglio raccontare. Appena arriva una sensazione sento l’esigenza di raccontarla. Mi auguro che le mie opere non passino inosservate, perché il bisogno di comunicare è sempre in continuo fermento, pur non spiegando molto il mio lavoro sulle tele.
Osservo molto il linguaggio del corpo, gli sguardi, faccio molto domande che influenzano la mia pittura, penetrando in essa stessa. Credo che spiegandola troppo ne perderebbe del suo valore.