Arnaldo Negri - pittore contemporaneo

ARNALDO NEGRI
L’artista che ricerca l’intima essenza.


Arnaldo Negri nasce a Gualtieri (RE) il 19.05.1959, vive e lavora nella vicina Guastalla.
Da sempre interessato al mondo dell’arte, qualche anno fa scopre le proprietà “terapeutiche”
dell’espressione figurativa, accostandosi alla tecnica dell’acquerello, ispirandosi alle guache di Egon
Schiele, le matite di Klimt, di cui è appassionato estimatore e che vede e rivede nei frequenti
“pellegrinaggi” nella vicina Vienna.
Tra il 2003 e il 2004 inizia i suoi primi lavori, eseguiti senza l’ausilio di modelle, completamente
immaginari, che raffigurano solo corpi femminili prevalentemente nudi, ritratti in pose spesso
improbabilmente erotiche o autoerotiche.
Con la scoperta di internet e delle sue sterminate potenzialità Arnaldo Negri, inizia il percorso
stilistico e concettuale che lo ha portato ad utilizzare internet stesso come mezzo per reperire
materiale fotografico da usare come modello.
Ecco allora che apre un Blog, una vera e propria vetrina virtuale dove espone e pubblica i disegni.


“Scelsi internet per espormi in pubblico, proprio perché ritenevo fosse un mondo a parte, che mi consentiva di ascoltare
le reazioni di chi guarda le mie opere, conservando un anonimato sufficiente per tener fuori il mondo reale da questa
mia passione così intima… Piano piano il blog si popolava di persone e soprattutto di donne che mi chiedevano se fossi
capace di ritrarle, Cominciai allora, un po per scherzo un po per curiosità, a chiedere fotografie a chi voleva esser
ritratta, promettendo poi che avrei spedito via mail il disegno, e. col loro permesso, pubblicato anche sul sito.
Non immaginavo che questa idea suscitasse una cosi vasta reazione in chi passava a veder le mie cose, invece con mia
piacevolissima sorpresa, scoprii che un sacco di donne hanno una intima curiosità di vedersi disegnate.
Cominciai a instaurare un tessuto di rapporti con queste presenze con la sola regola che la cosa dovesse esser
necessariamente relegata al mondo virtuale.”

A poco a poco il blog da vetrina virtuale diviene spazio espositivo attraverso il quale Negri scopre
l’esistenza di un universo di anime femminili disposte a mostrarsi e a farsi ritrarre: un mondo di
muse pronte a posare con l’ausilio della fotografia: chi solo col volto, chi pudicamente nuda, chi
esplicitamente svelata. Da questo fortunato incontro con questo “mondo”, Negri affina una sua
tecnica e si costruisce un sistema di rappresentazione delle “modelle” che mai conosce
personalmente, ma con le quali crea un rapporto di ludica sfida e comincia la sua produzione più
copiosa.

“Piano piano mi son costruito una tecnica che gravita attorno all’acquerello, tecnica che non perdona errori, ma che ti
insegna a considerar gli errori parte dell’opera e ti consente anche di sottolineare la forza delle matite che delineano i
contorni e spesso sono la forza stessa di un disegno. Si riesce delle volte a cogliere le vibrazioni, l’anima dei soggetti,
proprio quando le varie parti di un viso, di un corpo nudo si concertano ed insieme stupiscono per come rendano l’anima
di chi stai ritraendo.” Negri continua ad affidarsi agli strumenti consueti del dipingere. Come se non
bastasse egli si concentra su una sola tecnica, l’acquerello, e su un solo genere figurativo, il ritratto.
Eppure già in questo modo di operare apparentemente così lontano dalle sfide della
contemporaneità, vi sono indizi che denunciano la particolarità del suo approccio, come dice
Enrico Maria Davoli.
Sono ritratti volutamente femminili quelli che Negri esegue, colti in una molteplicità di situazioni,
pose e espressioni che, come dice lo stesso Davoli, “potrebbero rimandare ad un minuzioso lavoro
dal vero, dove la modella viene ritratta davanti agli occhi del pittore.”
Invece, ogni contatto diretto con la donna è escluso, proprio perché Negri ha naturalmente scelto il
proprio blog come atelier virtuale nel quale le aspiranti modelle arrivano attraverso uno scatto
fotografico, quasi come fossero le icone di questo nuovo lavoro pronte a svelarsi attraverso
l’acquerello e protette dalla virtualità di questo rapporto. Ed è proprio tramite l’invio di fotografie

 

che inizia questo “rapporto virtuale” fra artista e modella e che sboccia poi nella realizzazione
dell’opera di Negri.

“Dipingo solo donne, che dire donne…. Ci ho pensato tanto, è un termine un pò asciutto, femmine sa di genere
animale, Anime appunto. L’anima dicevo. L’anima è proprio l’insieme dei pezzi di volto o corpo, che sta oltre la
fisicità” quell’intima essenza sempre diversa, sempre nuova che Negri adora rappresentare nei suoi
quadri.
“Arnaldo Negri bussa delicatamente alla porta del mondo femminile, avvicinandosi discretamente a
quella soglia al di là della quale qualcuna, di tanto in tanto, in cambio della sua arte, gli permette di
scrutare.
Lascia alle sue muse la possibilità di contattarlo tramite lo strumento del nuovo millennio, Internet,
e, nel suo studiolo di artista, sceglie gli occhi che dovranno rivivere nei suoi acquerelli da fotografie
che gli giungono da tutto il mondo.” E così proprio come ne parla Francesca Mora, critica d’arte,
Arnaldo Negri elabora l’immagine di una fotografia per ritrarne l’intima essenza di ognuna delle sue
modelle.